Daniel Hart è un inglese di 31 anni che è stato costretto a fingersi gay per mantenere il posto di lavoro presso la boutique esclusiva di borse Amon, a Gateshead (Tyne and Wear), dato che la sua datrice di lavoro è intenzionata ad assumere solo donne e uomini gay. Hart, che si professa bisessuale, ha dichiarato: “Mi è stato detto di restare calmo perchè sarei stato licenziato se fossi stato scoperto. Ho dovuto fingere che fossi omosessuale, anche se non lo sono. È stato umiliante dover nascondere quello che sono soltanto per non perdere il lavoro”.
La donna, che evidentemente ha un bel po’ di confusione in testa, non solo era affetta da ‘eterofobia’, ma era anche profondamente razzista, dato che aveva dato ordine di non assumere persone di colore, in quanto “pigre, puzzolenti, sporchi ba….di”.
Hart ha citato in giudizio l’azienda Birmingham Neoglory Ltd, Zhang e un altro superiore, Karen Price, per discriminazione. La responsabile avrebbe detto a un altro dipendente: “Qualunque cosa tu faccia, non dire a Linda che Dan è bisessuale. Questo porterebbe a un’unica cosa, che se ne dovrebbe andare. È Linda di cui stiamo parlando, tieni la bocca chiusa”.
Hart, originario di Jarrow (Tyneside), ha ricevuto 7.840 sterline per danni da discriminazione sessuale. Ha tuttavia affermato di non aver ancora ricevuto un soldo. Il giudice Tudor Garnon ha dichiarato: “Non è raro che le persone credano che alcuni tipi di negozi – quelli che vendono accessori per signora o cosmetici – dovrebbero essere gestiti da persone che capiscono cosa vogliono le donne”.
Ma, ha aggiunto, “non c’è assolutamente alcun motivo per cui una donna asiatica o nera o un uomo omosessuale ne capiscano di meno di una donna bianca o di un uomo omosessuale”.
Hart, che ha lasciato il posto di lavoro nel febbraio 2018 dopo soli tre mesi, ha dichiarato: “Le persone venivano giudicate in base al sesso e alla sessualità e non alle capacità e l’ho trovato offensivo. Che cosa c’entra la tua sessualità con il poter svolgere un lavoro? Non è qualcosa che dovrebbe accadere in Gran Bretagna ai nostri giorni”.
"Assumo solo gay bianchi": un commesso costretto a fingersi omosessuale per lavorare
La direttrice di una esclusiva boutique di borse denunciata dal commesso: "Le persone venivano giudicate in base al sesso e alla sessualità e non alle capacità".
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globalist Modifica articolo
1 Gennaio 2020 - 11.31
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