Hoors Seehofer, ministro dell’Interno tedesco, ha ordinato un maxi blitz della polizia contro un gruppo neonazista chiamato Combat 18: con 210 agenti coinvolti in sei Länder, l’organizzazione è stata completamente smantellata.
Il blitz è una risposta del governo all’omicidio del politico della Cdu Walter Lübcke a Kassel, nel giugno del 2019. Il presunto assassino aveva contatti proprio con il gruppo Combat 18, organizzazione che peraltro aveva minacciato di piazzare delle bombe in diverse moschee in Germania e nel quartier generale di Die Linke a Berlino.
La polizia ha sequestrato laptop, cellulari, volantini di propaganda nazista e perquisito la casa di Stanley Röske, uno dei presunti leader dell’organizzazione, pregiudicato per aver sparato a un uomo tunisino in un supermercato.
Da oggi chiunque usi loghi o slogan dei Combat 18 è punibile per legge, e vale anche per il motto “I fratelli tacciono – qualunque cosa serva”. “Il divieto di oggi è un messaggio chiaro: l’estremismo di destra e l’antisemitismo non hanno posto nella nostra società”, ha dichiarato il ministro dell’Interno.
Combat 18 è stato fondato in Gran Bretagna nel 1992. Il numero si riferisce alla prima e all’ottava lettera dell’alfabeto, la A e la H, richiamando le iniziali di Adolf Hitler. È considerato il braccio armato della rete neonazista chiamata “Blood & Honor“, estesa anche all’Italia. A capo dei Blood & Honour di Varese c’era Daniele Belardinelli, l’ultras ucciso il 26 dicembre 2018 durante gli scontri prima di un Inter-Napoli.