L'Oms dichiara l'emergenza globale per il Coronavirus

Pronto il volo per gli italiani, in quarantena dopo il rientro. 'Non è possibile immaginare quanto sarà grande l'emergenza'.

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31 Gennaio 2020 - 08.14


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Per l’Organizzazione mondiale della sanità è emergenza globale per il Coronavirus. “La Cina – detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus – ha preso straordinarie misure per fare fronte all’emergenza del virus 2019-nCoV, ha isolato il virus, lo ha seqenziato e ha condiviso i dati con tutti. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato ininterrottamente per tutto questo tempo”. Per l’Oms, però, non e’ possibile immaginare quanto grande sara’ questa emergenza e quindi bisogna essere preparati ad affrontarla. Da qui la decisione di dichiarare l’emergenza internazionale. L’epidemia di coronavirus è un’emergenza sanitaria mondiale.

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Dopo una prima fase di cautela, l’Oms ha certificato che il livello di attenzione massima ha oltrepassato i confini cinesi. Nel paese i numeri continuano a correre: i contagi sono oltre 8.100, le vittime 213 specificando che 42 delle 43 nuove vittime sono state registrate nella provincia dell’Hubei da dove è iniziato il contagio.

La Cina è sempre più isolata, dopo che la Russia che ha chiuso il confine orientale e altre compagnie aeree internazionali hanno interrotto i collegamenti. In un’ennesima giornata contrassegnata da nuovi contagi, vittime e paesi colpiti dal coronavirus, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha convocato una riunione d’emergenza dei suoi esperti a Ginevra. In conferenza stampa, ha lodato “gli standard di risposta” della Cina all’epidemia, che hanno consentito finora di circoscrivere i casi all’estero a 98 in 18 paesi, e senza al momento fare vittime. E tuttavia, ha aggiunto, “sebbene questi numeri siano piccoli, dobbiamo agire insieme per limitare ulteriormente la diffusione del virus”: così ha dichiarato “un’emergenza sanitaria globale”.

In Cina l’infezione è arrivata ovunque, toccando anche il Tibet. La maggior parte dei contagi resta concentrata nella provincia epicentro di Hubei ed quasi 1.400 persone sono gravi. Sui loro profili ci sono ancora scarse informazioni. La rivista scientifica The Lancet, analizzando 99 ricoveri a Wuhan, ha rilevato che la quasi totalità sarebbe scaturita dalle esposizioni al pesce ed agli animali selvatici del mercato di Wuhan, mentre i primi casi di contagio uomo a uomo sono arrivati diversi giorni prima. La malattia sembra aggredire soprattutto anziani maschi con problemi medici precedenti. Gli esperti cinesi osservano che con adeguate misure di contenimento e prevenzione i contagi potrebbero calare, ma la priorità è trovare un vaccino: secondo i ricercatori cinesi, serviranno almeno 3 mesi. Un laboratorio in California ha previsto i primi test tra giugno e luglio. Al lavoro anche russi e australiani. In osservazione un turista cinese che si è sentito male in centro a Roma.

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Risalgono a metà dicembre i primi casi di trasmissione da uomo a uomo del coronavirus 2019-nCoV e sono quindi precedenti perfino alla notifica dei primi casi dell’infezione.

Si registra nell’Illinois il primo caso degli Stati Uniti di contagio da persona a persona del coronavirus proveniente dalla Cina. Lo hanno annunciato le autorità sanitarie federali. Il primo caso di contagio da coronavirus negli Usa riguarda una famiglia di Chicago, con la moglie che ha passato il virus al marito dopo essere stata nella città cinese di Wuhan. Primo caso di infezione da nuovo coronavirus nelle Filippine. Si tratta di una donna cinese di 38 anni, di Wuhan, arrivata a Manila il 21 gennaio via Hong Kong, e che ora si trova ricoverata in ospedale.I francesi che verranno rimpatriati da Wuhan saranno isolati a Carry-le-Rouet vicino a Marsiglia. E’ salito intanto a sei il numero delle persone contagiate dal virus in Francia.

I quattro cittadini etiopi sospettati di aver contratto il coronavirus sono risultati negativi, ha riferito il ministero della Salute del paese citato da Bbc Africa. I campioni di sangue dei quattro, tra i quali tre studenti provenienti dall’epicentro cinese del virus Wuhan, sono stati inviati a un laboratorio in Sudafrica per ulteriori indagini martedì e sono tornati negativi. Non ci sono quindi ancora casi confermati di coronavirus in Africa. Anche il caso sospetto di uno studente tornato in Costa d’Avorio da Pechino è risultato negativo, come comunicato dalle autorità sanitarie ivoriane. Rimane il caso dello studente keniota arrivato martedì a Nairobi da Wuhan e messo in isolamento per controlli.

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Ikea chiude in via temporanea tutti i suoi 30 store in Cina. Bmw estenderà “per un’altra settimana”, fino al 9 febbraio, la chiusura di tre impianti a Shenyang, fermi per il Capodanno cinese. Lo afferma un portavoce della casa automobilistica tedesca all’agenzia Bloomberg. Gli impiegati lavoreranno da casa. La Federcalcio cinese ha deciso di rinviare tutte le partite in programma nel 2020. L’epidemia di coronavirus scoppiata in Cina rischia di far saltare il gp di Formula 1 di Shanghai. E’ la stessa Federazione internazionale dell’automobile a far sapere via twitter che “sta seguendo con grande attenzione la situazione con le autorità competenti, sotto la direzione del presidente della commissione medica della Fia, il professor Gerard Saillant. La Fia valuterà il calendario delle prossime gare e, se necessario, prenderà tutte le misure necessarie per aiutare a proteggere la comunità mondiale degli sport automobilistici e il grande pubblico”. Il gp cinese è in programma a Shanghai il prossimo 19 aprile.

Ieri T ha interrotto la produzione in Cina fino al 9 febbraio, Starbucks ha annunciato la chiusura temporanea di metà dei punti vendita in Cina. Pochi giorni fa anche McDonald’s aveva annunciato una decisione simile. Le compagnie aeree British Airways, United Airlines, American Airlines e Lufthansa hanno sospeso tutti i voli da e per la Cina.

In Finlandia un nuovo caso confemato. In Europa i casi salgono a 10: oltre a quello in Finlandia, ce ne sono 5 in Francia e 4 in Germania.

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La Cina userà aerei charter per il rimpatrio dei concittadini residenti nella provincia dell’Hubei che si trovano all’estero, nel mezzo dell’epidemia di coronavirus che ha come focolaio la capitale provinciale Wuhan. “Alla luce delle difficoltà pratiche recentemente incontrate all’estero dai cittadini dell’Hubei, in particolare di Wuhan, il governo ha deciso di inviare voli charter civili per rimpatriarli il più presto possibile”, ha annunciato la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, ripresa dal Quotidiano del Popolo.

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