La terribile testimonianza di un sopravvissuto: "Sono stato rapito e torturato come Zaky, temo per lui"
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La terribile testimonianza di un sopravvissuto: "Sono stato rapito e torturato come Zaky, temo per lui"

Parla Amr, 29enne egiziano amico del giovane arrestato al Cairo al rientro da Bologna. "Le forze di sicurezza egiziane ci spiano anche all'estero"

Patrick George Zaky
Patrick George Zaky
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12 Febbraio 2020 - 13.54


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“Sono stato rapito dalle forze di sicurezza statali” in Egitto “e interrogato per 35 ore”, “non ho subito elettroshock ma sono stato picchiato, bendato e legato.
Mi hanno privato del sonno e hanno cercato di distorcere il tempo”. È la drammatica testimonianza che fa all’Ansa Amr, cittadino egiziano 29enne che vive e lavora a Berlino da qualche anno, amico di Patrick George Zaky, arrestato venerdì al Cairo e tuttora detenuto, in prima fila tra coloro che in tutta Europa ne stanno chiedendo la liberazione.

“Assolutamente sì”, c’è il timore di essere spiati e controllati dalle forze di sicurezza egiziane anche all’estero, “ci sono state tante storie su questo in passato, una volta ho incontrato un ricercatore che stava scrivendo una tesi di master proprio su questo argomento”, spiega Amr all’Ansa.

La notte scorsa è apparso a Roma, in via Salaria, un murales dell’artista Laika che raffigura un abbraccio tra Giulio Regeni e Zaky: il il giovane dottorando dell’università di Cambridge, ucciso all’inizio del 2016, rassicura il ricercatore dell’Alma Mater di Bologna, noto per il suo impegno nel campo dei diritti umani e LGBT, arrestato venerdì scorso mentre si trovava in Egitto e, stando a quanto riferito dal suo avvocato, sottoposto a torture da parte della polizia egiziana.

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