Tutti conoscono i guasti fatti dagli estremista di destra e dai sovranisti.
Nessuno ha la responsabilità diretta della strage di Hanau, se non il suo attentatore. Ma il clima politico in cui è avvenuto il massacro richiama responsabilità chiare, secondo più di un osservatore in Germania: e il giorno dopo la morte di 10 persone nella città dell’Assia per mano di un fondamentalista di destra “profondamente razzista”, è Alternative fuer Deutschland a finire sotto tiro nel Paese di Angela Merkel.
Loro, quelli di Afd, hanno preso le distanze dall’accaduto: “Un gesto abominevole che lascia senza parole”, hanno sentenziato Alexander Gauland e Alice Weidel. Ma a chi li ha accusati di aver provocato l’inasprimento del clima politico la risposta è stata altrettanto netta: “Non è affatto la prima volta nel nostro Paese – ha replicato Gauland a Ntv – che la dialettica è accesa. Era così anche in passato. Ed è chiaro che se aumenta il contrasto sui contenuti questo si riflette anche sulla lingua”, si è giustificato l’uomo che ha definito il nazismo una “cagata di uccello nella storia tedesca”.
Visibilmente sconvolto e molto più esitante nella reazione il capogruppo locale dell’Assia Robert Lambrou, che ha chiesto “tempo” per riflettere: “Parleremo di tutto, ma per me è troppo presto, devo elaborare questo atto scioccante”, ha risposto alla stampa. “Afd è il braccio politico dell’estrema destra”, ha denunciato invece senza riserve il segretario generale dell’Spd Lars Klingbeil. La battaglia politica agli oltranzisti di Alternativa, che hanno fiancheggiato il movimento islamofobo di Pegida e che non hanno cacciato un elemento ritenuto palesemente fascista come Bjorn Hoecke, si è inasprita nelle scorse settimane.
Dopo il terremoto della Turingia, che ha visto affermarsi un presidente liberale con i voti della destra, Angela Merkel ha alzato i toni dello scontro: “Afd vuole distruggere la democrazia”, ha tuonato qualche giorno fa. Parole riprese da tutti i partiti, sempre più convinti che Alternative si debba isolare. Ma l’ambiguità delle frazioni dei Laender dell’est – dove Afd ha spopolato e costruire i governi locali è diventato aritmeticamente difficile – pone un tema politico insidiosissimo a Berlino.
“Ci contrapporremo con tutta la forza a chi vuole dividere il Paese”, ha detto oggi Merkel, senza citare gli avversari politici che erodono il consenso di una Cdu rimasta senza testa dopo la rinuncia di Annegret Kramp-Karrenbauer alla candidatura alla cancelleria e in prospettiva alla presidenza. “Il razzismo e’ un veleno. L’odio è un veleno presente nella nostra societa’”, ha incalzato. La strage di Hanau, che ha letteralmente scioccato l’opinione pubblica e la politica in Germania, segna una nuova cesura nei rapporti fra i partiti e Afd. Adesso saranno i sondaggi a mostrare cosa ne pensino gli elettori.