Johnson cede al coronavirus e chiude pub e locali: "Restate a casa"

Il premier per giorni ha rinunciato a prendere misure contro il contagio. Nel Regno Unito i casi di positivitàsono in aumento: 3.297 quelli confermati, mentre i decessi sono saliti a 168.

Boris Johnson
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20 Marzo 2020 - 18.41


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Ha negato e ritardato gli interventi spianando la strada al contagio. Ora è stato costretto a cambiare linea: “Chiediamo ai pub, ai caffè e ai ristoranti di Londra di chiudere stasera e, logicamente, di non riaprire domani”: così ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson, dando seguito a una misura attesa a Londra già da qualche giorno: la chiusura dei locali pubblici per fermare l’epidemia di Coronavirus.
Lo stesso è stato disposto per cinema, teatri e altri luoghi pubblici: “Stasera restate a casa – ha chiesto il premier- non sentitevi invincibili. Potreste avere il virus e trasmetterlo agli altri. Quindi per favore, restate in casa: questo è’’unico modo che abbiamo di proteggere il nostro Sistema sanitario nazionale e salvare delle vite”.
Nel Regno Unito i casi di Coronavirus sono in aumento: 3.297 quelli confermati, mentre i decessi sono saliti a 168.
Oggi per la prima volta sono rimaste chiuse anche le scuole pubbliche e private di tutto il Paese, una misura assunta prima da Scozia e Galles e solo in seguito dall’Inghilterra.
Il governo ha inoltre stabilito che pagherà l’80 per cento dei salari di chi, in questa emergenza, sarà costretto a rinunciare al lavoro, una decisione ben accolta dai governi locali.

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