Il Washington Post ha ‘eletto’ Jair Bolsonaro come leader peggiore al mondo nella lotta contro il Coronavirus: il giornale finanziario americano accomuna il presidente brasiliano al bielorusso Aleksander Lukashenko (che consiglia una terapia a base di vodka e saune) e al turcmeno Gurbanguly Berdymukhamedov (che ha direttamente abolito il termine “coronavirus”) – senza dimenticare il nicaraguense Daniel Ortega, che non compare in pubblico da un mese ma che ancora mantiene in attività i campionati sportivi.
Il Brasile, ricorda il WP, ha 200 milioni di abitanti e liquidare il virus come “una piccola influenza” ed invitare la popolazione ad affrontarlo “da uomini” costituisce un rischio enorme: inoltre, Bolsonaro ha cercato in tutti i modi di minimizzare le misure di contenimento adottate dai governatori dei singoli stati.
Una politica che – complice lo slogan “Il Paese non può fermarsi” o le polemiche fra Bolsonaro e il suo ministro della Salute, vicino ormai alle dimissioni – starebbe avendo “un effetto sinistro” sul bilancio delle vittime nel Paese.
L’editoriale conclude invitando Donald Trump a telefonare all’amico Bolsonaro per consigliarli di lasciar perdere la retorica a favore di misure più efficaci quali quelle consigliate dagli esperti.
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