Domani, venerdì 8 maggio, il Parlamento greco voterà su una serie di emendamenti alle leggi su asilo e immigrazione. Se saranno approvati, secondo quanto denuncia Amnesty International, consentiranno la detenzione automatica, fino a un massimo di 36 mesi (più di tre anni), dei richiedenti asilo il cui appello è stato respinto e di coloro che sono soggetti alla procedura di espulsione.
Adriana Tidona, ricercatrice sull’immigrazione di Amnesty, ha dichiarato: “Obbligare gruppi di persone a stare in luoghi confinati e spesso sovraffollati non è una risposta da governo responsabile nel mezzo della pandemia da Covid-19. Quanto proposto negli emendamenti non solo è pericoloso per la salute delle persone ma è anche contrario al diritto internazionale, che prevede che la detenzione dei migranti sia considerata solo come misura estrema”.
Sul suo sito Amnesty spiega anche che gli emendamenti prevedono inoltre nuove limitazioni ai diritti dei richiedenti asilo nelle varie fasi della procedura, ad esempio l’aumento del numero dei casi in cui gli appelli possono essere esaminati da un comitato composto da un solo giudice: una procedura che contiene salvaguardie estremamente labili per i ricorrenti.
“Il governo dovrebbe riconsiderare l’ipotesi, gravemente irresponsabile, della detenzione automatica di migranti e richiedenti asilo e prevedere invece misure alternative alla detenzione e sicure“, ha aggiunto Tidona.
La Grecia di centro-destra vuole copiare Orban: detenzione automatica per i richiedenti asilo
La misura si riferirebbe ai richiedenti asilo il cui appello è stato respinto e di coloro che sono soggetti alla procedura di espulsione. Si vota domani.
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7 Maggio 2020 - 19.46
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