La Ue resta chiusa fino a metà giugno: la raccomandazione di Bruxelles agli Stati membri

L'indicazione è a prorogare le restrizioni sugli spostamenti verso l’Ue fino al 15 giugno.

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8 Maggio 2020 - 19.01


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La Commissione Ue invita gli Stati membri Schengen e gli Stati associati Schengen a prorogare fino al 15 giugno la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’Ue. Sebbene alcuni Stati membri dell’Ue e Stati associati Schengen stiano prendendo iniziative preliminari per allentare le misure applicate per contrastare la diffusione della pandemia, la situazione rimane fragile sia in Europa che nel resto del mondo, precisa. È quindi necessario mantenere le misure alle frontiere esterne destinate per ridurre il rischio che la malattia si diffonda tramite i viaggi verso l’Ue. 

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La revoca della restrizione dei viaggi dovrebbe essere graduale: come sottolineato nella tabella di marcia comune europea verso la revoca delle misure di contenimento, occorrerà cominciare a revocare in modo graduale e coordinato i controlli alle frontiere interne prima che, in una seconda fase, le restrizioni alle frontiere esterne possano essere allentate, si legge nella nota della Commissione.

“L’obiettivo generale di limitare la diffusione del coronavirus riducendo l’interazione sociale rimane valido”, ha detto Margaritis Schinas, Vicepresidente e Commissario per la Promozione dello stile di vita europeo. “Malgrado i progressi constatati in numerosi paesi europei, la situazione resta molto fragile in tutto il mondo. È fondamentale che qualsiasi azione sia intrapresa gradualmente e che le diverse misure siano revocate in diverse fasi”, ha aggiunto.

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“Dobbiamo procedere per fasi e in modo coordinato”, ha avvertito la Commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson. “Il nostro primo obiettivo è ripristinare il normale funzionamento dello spazio Schengen di libera circolazione non appena la situazione sanitaria lo consentirà. Prima di poter eliminare le restrizioni alle frontiere esterne e consentire l’accesso all’Ue per viaggi non essenziali a chi non vi risiede, occorre abolire gradualmente le restrizioni alla libera circolazione e i controlli alle frontiere interne”, ha detto.

La restrizione dei viaggi e la relativa proroga richiesta si applicano alla “zona Ue +”, che comprende tutti gli Stati membri Schengen (compresi Bulgaria, Croazia, Cipro e Romania) e i 4 Stati associati Schengen (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), per un totale di 30 paesi. La Commissione chiede di mantenere un approccio coordinato alla proroga, poiché l’azione alle frontiere esterne può risultare efficace solo se attuata in modo uniforme e con lo stesso termine finale da tutti gli Stati membri dell’Ue e gli Stati Schengen, per tutte le frontiere.

La Commissione ricorda che continuerà ad assistere gli Stati membri nell’attuazione della restrizione dei viaggi non essenziali verso l’Ue, anche attraverso riunioni periodiche in videoconferenza con i ministri degli Affari interni. Qualsiasi ulteriore proroga della restrizione dei viaggi oltre il 15 giugno 2020 dovrebbe essere nuovamente valutata, in funzione dell’evoluzione della situazione epidemiologica. 

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