Trump e Monsignor Viganò: la strana alleanza sovranista e manichea contro Papa Francesco

Il presidente ha invitato tutti gli americani a leggere la lettera che gli ha scritto l'ex nunzio negli Stati Uniti. Ma cosa c'è dietro? E che vuole il monsignore?

Trump e Monsignor Viganò
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Riccardo Cristiano Modifica articolo

13 Giugno 2020 - 10.43


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Donald Trump ha invitato tutti gli americani a leggere la lettera che gli ha scritto monsignor Carlo Maria Viganò. Il suo invito porta monsignor Viganò, ex nunzio negli Stati Uniti, all’attenzione degli americani. L’interesse per lui farà riuscire fuori tante cose, soprattutto il ruolo che ha svolto negli ultimi anni nella Chiesa cattolica, dove è famoso per aver chiesto le dimissioni di Papa Francesco. Monsignor Viganò ipotizzò coperture da parte del Papa del cardinale McCarrick, che proprio Francesco aveva appena rimosso dal collegio cardinalizio e poi dal sacerdozio.
McCarrick ebbe delle sanzioni segrete, ha reso noto Viganò, che gli impedivano attività pubbliche. Viganò però partecipò ad alcuni eventi pubblici con il McCarrick, esprimendo apprezzamenti nei suoi confronti. Tutto questo non può che riemergere insieme a un problema: ora che il Presidente degli Stati Uniti ha dimostrato tanto apprezzamento per le idee di monsignor Viganò cosa dirà l’ambasciatrice Usa in Vaticano? Riferirà che il presidente apprezza un monsignore per il quale il Papa avrebbe dovuto dimettersi? E i cattolici della sua amministrazione, convengono?
Poche ore prima di apprezzare in questo modo monsignor Viganò il presidente defoglio Stati Uniti aveva definito un attivista cattolico violentemente gettato al suolo da agenti di polizia “un antifa provocatore”. Per quel fatto due agenti sono stati sospesi e accusati di aggressione. Quale valutazione avranno del fatto i cattolici americani? E’ esagerato ritenere questo posizione del presidente un attacco al papato?
Se questa è la sostanza politica, a mio avviso, non è cosa da poco andare a vedere cosa dica questo monsignor Viganò, cosa ci sia di così importante. Ci sono in effetti almeno due cose importanti. La prima, quella religiosa: Viganò rappresenta un evidente conflitto tra “ i figli della luce e i figli delle tenebre”. Monsignor Viganò presenta questo scontro titanico come biblico, eppure io sapevo che per la Bibbia Dio è uno, non ci sono due Principi. Scrive il Viganò: “I figli della luce costituiscono la parte più cospicua dell’umanità, mentre i figli delle tenebre rappresentano una minoranza assoluta.” Se lo dovessimo intendere in senso stretto, e cioè ritenere che monsignor Viganò definisca “figli della luce” chi è illuminato dal Vangelo, troveremmo che i conti non tornano: anche a ritenere illuminati dal Vangelo tutti i battezzati i conti non tornano proprio. Per Infondata i cristiani nel mondo sono il 35%.
Dunque questa visione io la capisco come “manichea”, cioè propria della religione fondata dal persiano Mani tanti secoli fa, tre secoli dopo Cristo. E’ stata contrastata con grande insistenza da Sant’Agostino, che in gioventù frequentò proprio questi ambienti religiosi. Il discorso sarebbe lunghissimo ma è proprio il dualismo uno dei tratti decisivi del manicheismo, la contrapposizione di due Principi eterni ed ingenerati: il principio del Bene, simboleggiato dalla Luce e il principio del Male, simboleggiato e governato dal Principe delle Tenebre. Ovviamente nella complessità del manicheismo, religione che prevede anche la reincarnazione, c’è molto altro. Ma è importante stare a Sant’Agostino, e in particolare a una frase delle “Lettere contro il manicheo Secondino”: “Ora chi tenterà di operare il bene, se riterrà che il male non sia nella volontà mutevole, ma nella natura immutabile?” E’ chiaro che in tanti testi ispirati al cristianesimo si legge che il Male non ha esistenza propria, è assenza di luce. Insomma, il male esiste quando si compie.
Non sembra difficile dedurne che il mondo per i cristiani non è in bianco e nero, ipotesi di cui si è letto proprio recentemente in uno scritto dell’ex padre generale dei gesuiti, Alfonso Nicolàs. Parole che aiutano molto a capire le difficoltà della vita: “Abbiamo «vita dura» con le ambiguità e le aree grigie della realtà. Essendo preparati per un impegno totale, proiettiamo facilmente tutta la verità su ogni impegno al quale ci sentiamo chiamati e diventiamo ciechi davanti alle sfumature, alle ambiguità e anche alle contraddizioni di una visione del mondo in bianco o nero.”
Nel testo di Monsignor Viganò invece i figli delle tenebre esistono, e lui li vede nel famoso Deep State: “  pare che i figli delle tenebre – che identifichiamo facilmente con quel deep state al quale Ella saggiamente si oppone e che ferocemente le muove guerra anche in questi giorni – abbiano voluto scoprire le proprie carte, per così dire, mostrando ormai i propri piani. Erano così certi di aver già tutto sotto controllo, da aver messo da parte quella circospezione che fino ad oggi aveva almeno in parte celato i loro veri intenti. Le indagini già in corso sveleranno le vere responsabilità di chi ha gestito l’emergenza Covid non solo in ambito sanitario, ma anche politico, economico e mediatico. Scopriremo probabilmente che anche in questa colossale operazione di ingegneria sociale vi sono persone che hanno deciso le sorti dell’umanità, arrogandosi il diritto di agire contro la volontà dei cittadini e dei loro rappresentanti nei governi delle Nazioni.”
Dunque gli uomini più potenti del mondo, tra i quali è certamente da annoverare Donald Trump ma non solo lui, combattono contro i figli delle tenebre sanitarie, politiche, economiche e mediatiche, quelli che hanno creato la psicosi del virus e poi la rivolta americana. Vedremo perché, per cosa combattono questi uomini fieri.
Ora restiamo sul campo di battaglia, perché da qui, dal campo di battaglia è importanti chiedersi chi sia, chi fosse, George Floyd, la vittima che per sette/otto minuti è stato sotto una gamba che gli impediva di respirare. Nel testo di Floyd non si parla, quindi non c’è una risposta a questa domanda. Ma sembra essere “un pretesto”, visto che si legge che i signori delle tenebre “hanno dovuto necessariamente provocare disordini perché ad essi seguisse quella repressione che, pur legittima, sarà condannata come un’ingiustificata aggressione della popolazione.”
Dunque per monsignor Viganò la repressione è stata legittima, ma questo viene detto nella rimozione della vittima dal racconto. Perché? Non è distrazione, ma la conseguenza di un convincimento: “ Non stupirà apprendere, tra qualche mese, che dietro gli atti vandalici e le violenze si nascondono ancora una volta coloro che, nella dissoluzione dell’ordine sociale, sperano di costruire un mondo senza libertà.” Dunque ecco il punto, ora si capisce quale visione possa portare alla rimozione della vittima.
Ma è un fatto che, mentre in America succedeva questo, qualcosa di simile accadeva anche in Cina, ad Hong Kong: anche i manifestanti di Hong Kong hanno compiuto atti vandalici perché istigati da chi, nella dissoluzione dell’ordine sociale, spera di costruire un mondo senza libertà? O forse erano degli infiltrati, affiancati da alcuni teppisti?
In definitiva mi è risultato importante leggere questo testo, perché ora mi chiedo: quanti cristiani e quanti manichei esistano oggi in America?

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