Finalmente negli Usa non si può essere licenziati se si è gay o trans: la sentenza storica della Corte Suprema

La Corte si è espressa con 6 voti a favore e tre contrari, con i conservatori Neil Gorsuch e John Roberts, che è il giudice capo, che hanno votato insieme ai giudici progressisti.

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15 Giugno 2020 - 15.46


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La Corte Suprema, il massimo tribunale degli Stati Uniti, ha stabilito che la legge sui diritti civili del 1964 che vieta le discriminazioni sessuali sul posto di lavoro si applica anche alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali discriminate per il loro orientamento sessuale.
La Corte si è espressa con 6 voti a favore e tre contrari, con i conservatori Neil Gorsuch e John Roberts, che è il giudice capo, che hanno votato insieme ai giudici progressisti. La decisione è stata presa riguardo a diversi casi presentati da dipendenti licenziati per il loro orientamento sessuale.
La sentenza pone l’accento sulla parte del titolo VII del Civil Rights Act in cui si parla di “sesso”, affermando che non ci si riferisce solo alla potenziale discriminazione delle donne, ma anche alla protezione dei lavoratori Lgbt.

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