Fanno i leader appellandosi al ‘popolo’, parlano della sinistra come se fosse alleata di banche e alta finanza, poi alla fine dei conti la destra dimostra di essere quello che è: la rappresentazione dell’egoismo, del darwinismo sociale, del razzismo anche se mascherato in tanti distinguo.
E che ha detto la leader dell’estrema destra francese Marine Le Pen? Che in Francia “non ci sono discriminazioni razziali” ma “molto di più discriminazioni sociali”.
Alla faccia di quello che accade nelle banlieus e dei tanti casi di violenza che hanno riguardato soprattutto francesi di origine africana.
Parlando a RTL la presidente del Rassemblement national, commentando le proteste antirazziste in tutto il mondo, ha detto che “si tratta di una menzogna, perché ancora una volta si punta a creare delle vittime per ottenere il beneficio di una discriminazione positiva”.
Tesi spuntata. Negli Stati Uniti basterebbe leggere due statistiche per vedere quanto ai neri e alle minoranze possano accadere cose spiacevoli molto più facilmente che ai bianchi.
E lo stesso in Europa, che i sovranisti pensano di difendere con muro e fili-spinati, considerando l’emigrazione nuovo schiavismo ma senza mettere in discussione un sistema internazionale che arricchisce i ricchi e impoverisce i poveri, oltre a depredare i poesipoveri delle loro risorse naturali.
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