È morto ucciso dal Covid-19 Paulinho Paiakan, il capo della comunità nativa dei Kayapò e attivista impegnato in difesa dell’Amazzonia e dei diritti delle popolazioni indigene in Brasile.
Paiakan, che aveva 65 anni, è ritenuta una delle voci dei nativi più autorevoli già a partire dagli anni ’80. Viene ricordato per la lotta contro la costruzione della diga di Belo Monte, sul fiume Xingu, nel cuore dell’Amazzonia brasiliana. Tra le rivendicazioni che lo hanno visto protagonista, anche quelle per espellere minatori e disboscatori illegali dalle zone riservate ai nativi, che lui stesso aveva contributo a creare con numerose campagne.
Nella vita di Paikan, però, anche una condanna giudiziaria: nel 1998 venne riconosciuto colpevole aver abusato di una ragazza di 18 anni, reato per il quale passò diversi anni agli arresti in una riserva. L’ Articulacao dos Povos Indígenas do Brasil (Apib), un’associazione di rappresentanza dei nativi, ha commentato la morte di Paiakan definendolo “padre, leader e guerriero”.
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