Troppi contagi da Israele: i palestinesi chiedono la chiusura dei valichi con la Cisgiordania

Secondo il primo ministro Mohammad Shtayyeh è stata la mancanza di controlli degli israeliani a favorire la ripresa dell'epidemia che ha reso necessario un nuovo lockdown per almeno 5 giorni.

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6 Luglio 2020 - 15.17


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Dopo i tanti problemi dell’occupazione ora ci sono anche i rischi di contagio: il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh ha chiesto a Israele di chiudere tutti i valichi di passaggio al confine con la Cisgiordania per fermare il contagio del coronavirus.
Secondo Shtayyeh è stata proprio la mancanza di controlli degli israeliani a favorire la ripresa dell’epidemia in Cisgiordania, dove il 3 luglio è stato imposto un nuovo lockdown per almeno 5 giorni.

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A quanto scrive l’agenzia stampa palestinese Wafa, il premier ha minacciato di rivolgersi all’Onu se non verranno presi provvedimenti da parte israeliana.
Il 18% dei nuovi contagi, ha affermato Shtayyeh, è dovuto persone che si spostano per lavoro o per altri motivi fra la Cisgiordania e Israele, dove l’epidema ha ripreso a correre. Ma vi è anche un 82% di contagi dovuto a matrimoni e funerali. Per questo Shtayyeh ha chiesto ai leader di tutte le comunità di prendere l’impegno di onore di bandire matrimoni, funerali e riunioni per le condoglianze.
Secondo l’ultimo bilancio di questa mattina, vi sono 64 nuovi contagi e un decesso in Cisgiordania. Dall’inizio dell’epidemia i contagi sono stati 4.786 e i morti 21.

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