Stanno facendo il giro del mondo le crudeli immagini dei macachi ridotti in schiavitù per la raccolta delle noci di cocco che finiscono all’Industria per un giro d’affari che frutta quasi due miliardi di euro annui. Un volume di denaro aumentato dopo lo stop all’olio di palma: molte multinazionali lo hanno sostituito con l’olio di cocco.
L’allarme è scattato al livello globale dopo un video lanciato dalla Peta che mostra gli animali, che vivono in cattività (sono strappati alle loro madri da piccoli), sfruttati e maltrattati dai produttori del Sud-Est asiatico che rivendono le noci alle grandi compagnie. I macachi, che sono scimmie molto intelligenti, vivono una vita tra le gabbie e le catene. Per questo l’associazione animalista chiede di evitare di partecipare indirettamente allo sfruttamento dei macachi, evitando i prodotti contenenti noce di cocco. Su change.org è scattata anche la petizione.
Dall'Asia arrivano le immagini dei macachi sfruttati e maltrattati per la raccolta delle noci di cocco
I macachi, che sono scimmie molto intelligenti, vivono una vita tra le gabbie e le catene.
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9 Luglio 2020 - 13.33
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