Nulla da fare. La morte ha prevalso: E’ stata eseguita negli Stati Uniti la condanna a morte di Daniel Lewis Lee, la prima a livello federale dal 2003. Lee è stato dichiarato morto alle 08.07 ora locale nel penitenziario di Terre Haute in Indiana, dopo essere stato sottoposto a iniezione letale. Prima di morire, ha riferito la Cnn, ha detto di essere innocente.
Una giudice di Washington, Tanya Chutkan, aveva bloccato ieri l’esecuzione sulla base dell’ottavo emendamento, che vieta “punizioni insolite crudeli”. Vi sono prove, aveva dichiarato, che i farmaci usati per l’iniezione letale “producano sensazioni di annegamento e asfissia, causando “dolore estremo, terrore e panico”.
Ma la Corte Suprema ha poi dato via libera all’esecuzione. Dopo Lee, verranno eseguite altre tre condanne a morte di detenuti federali.
E’ stata l’amministrazione Trump a decidere la ripresa delle esecuzioni federali, stilando un nuovo protocollo sull’uso dell’iniezione letale.
Lewis, un suprematista bianco, è stato condannato per il massacro di una coppia e la loro figlia perpetrato nel 1996 in Arkansas. La madre, nonna e suocera delle vittime, l’81enne Earlene Peterson, si è sempre opposta all’esecuzione, dicendo di preferire che Lee, 47 anni, passi tutta la sua vita in carcere, come il suo complice nel delitto, condannato a tre ergastoli.
L’anziana aveva cercato di rinviare l’esecuzione, spiegando che non poteva assistervi per il rischio di contrarre il coronavirus.
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