Facebook ha fatto causa all’Unione Europea per una presunta invasione della privacy dei propri dipendenti: il ricorso è stato depositato al Tribunale del Lussemburgo ed è legato alle richieste delle autorità di Bruxelles nell’ambito di due indagini antitrust attualmente in corso che sono contestate dal social network. L’Ue sta esaminando il modo in cui Facebook raccoglie i suoi dati e ne trae guadagno e se ‘Marketplace’, l’applicazione di Facebook che permette di vendere prodotti online, rappresenti concorrenza sleale.
Da marzo, Facebook ha fornito all’Ue 1,7 milioni di pagine di documenti ma Bruxelles ha chiesto ulteriori informazioni, esigendo tutti i documenti contenenti parole chiave e frasi come ‘grande domanda’, ‘gratis’, ‘non va bene per noi’ e ‘shutdown’. Nel suo ricorso la società sostiene che questa richiesta sia troppo ampia e includerebbe anche informazioni private sui propri dipendenti: “La natura eccezionalmente ampia delle richieste della Commissione significa che saremmo tenuti a consegnare documenti in prevalenza irrilevanti, che non hanno nulla a che fare con le indagini della Commissione, tra cui informazioni personali altamente sensibili come informazioni mediche dei dipendenti, documenti finanziari personali e informazioni private sui familiari dei dipendenti – ha spiegato Tim Lamb, un avvocato di Facebook che si occupa di concorrenza –. Riteniamo che tali richieste debbano essere esaminate dai tribunali dell’Ue”.
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