Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, leader del partito dei lavoratori della Corea che da 60 anni guida il paese con un regime militare, nel corso del 75° anniversario della fondazione del partito si è visibilmente emozionato, fino alle lacrime, parlando durante il suo comizio: “La nostra gente ha riposto una fede alta come il cielo e profonda come il mare in me, ma non sono stato in grado di essere al pari delle aspettative e mi dispiace molto”.
“Anche se mi è stata affidata la responsabilità di guidare questa nazione, i miei sforzi non sono stati sufficienti per sollevare la nostra gente dalle difficoltà quotidiane” ha spiegato davanti a una platea di militari.
Della Corea del Nord si sa molto poco: il regime, per esempio, ha sempre dichiarato che a Pyongyang non c’è mai stato nemmeno un caso di Covid-19, cosa considerata impossibile dalla maggior parte degli scienziati, dato che la Corea del Nord è un partner commerciale della Cina e confina con uno dei paesi più colpiti all’inizio dell’epidemia, la Corea del Sud. Molti analisti hanno ipotizzato che questo discorso inaspettato di Kim Jong-un sia anche un riferimento alla situazione della pandemia, che in Corea si sarà aggiunta alla già grave crisi economica in cui verte il paese.
Anche Kim Jong-un è un personaggio misterioso: nel corso del 2020 è circolata due volte la notizia della sua morte, la prima quando Kim non compariva in pubblico da molti mesi e la seconda quando si diceva fosse stato colto da un malore. Da quel che si è capito, Kim è stato operato negli Stati Uniti in gran segreto. In quel periodo, la propaganda nordcoreana gettava particolare enfasi sulla figura della sorella di Kim, Kim Yo-jong e molti pensavano che fosse pronta a prendere il posto del fratello alal guida del paese.
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