Parole molto sagge che fanno da sponsa a Papa Francesco: “C’è un’antica epidemia che si rinnova, e che pensavamo scomparsa con il Covid, quella della discriminazione e del razzismo che erode la coscienza umana. Siamo scioccati nel vedere nuove forme di discriminazione a causa del coronavirus al punto che abbiamo sentito appelli ad abbandonare gruppi di persone al loro destino per offrire le cure ad altri. Sono voci che mostrano disumanità”.
Lo ha affermato il Grande Imam di al-Azhar, Ahmed al-Tayyeb, in un messaggio letto dal suo rappresentante Mohamed Abdelsalam Abdellatif, segretario generale del Comitato Superiore della Fraternità Umana, all’evento a Roma ‘Nessuno si salva da solo. Pace e fraternità’ promosso dalla Comunità di Sant’Egidio.
“Il mondo sta vivendo da quasi anno un incubo terrificante a causa dell’epidemia di coronavirus, nessun popolo vi è sfuggito e nessuna economia si è salvata. Questa epidemia ha peggiorato le condizioni terribili di milioni di rifugiati, sfollati, senza tetto, vittime in zone di conflitto senza assistenza sanitaria”, ha proseguito al-Tayyeb, sottolineando che “la cura per l’odio umano e il razzismo è l’antidoto che sgorga dal curo, la fratellanza umana”.
Secondo il religioso musulmano, è in crisi il concetto di globalizzazione a cui siamo abituati e i cui valori “sono stati manipolati in modo disumano con l’esclusione del diverso e la pretesa di un modello culturale unico per l’umanità. Oggi – ha concluso – è giunto il momento per noi di adottare una nuova globalizzazione, basata sulla fratellanza umana, che promuova l’uguaglianza tra gli uomini e che fermi la corsa gli armamenti e indirizzi questi soldi verso l’istruzione, la sanità e la ricerca. Solo allora saremo più forti davanti alle crisi”.
