Da un parte Trump che ha vestito i panni del boia e tra le tante vergogne della sua presidenza c’è anche quella di aver fatto ripartire le esecuzioni federali.
L’Unione Europea ha definito la pena di morte ”una punizione crudele e disumana” e espresso ”profonda preoccupazione” per l’ultima esecuzione federale nel braccio della morte negli Stati Uniti, quella di Orlando Hall del 19 novembre – la prima in assoluto durante il periodo di transizione da un presidente all’altro.
Dopo 17 anni di sospensione, le condanne a morte federali sono riprese quest’anno su indicazione di Trump. Quella di Hall è l’ottava di quest’anno, e altre sei sono previste tra dicembre e gennaio. ”L’Unione Europea ricorda la sua forte e inequivocabile opposizione alla pena di morte in ogni momento e in ogni circostanza ed esorta l’amministrazione statunitense a revocare la sua decisione e a porre fine a tutte le esecuzioni federali”, si legge nella dichiarazione ufficiale di Peter Stano, portavoce principale per gli Affari esteri e la politica di Sicurezza.
”La pena di morte è una punizione crudele e disumana, che non funge da deterrente alla criminalità”, ribadisce l’Ue in una nota del portavoce del servizio di azione esterna europea.
”Rappresenta un’inaccettabile negazione della dignità e dell’integrità umana, mentre qualsiasi errore giudiziario è irreversibile. L’elevato numero di esecuzioni a livello federale negli Stati Uniti è in contraddizione con il forte calo dell’uso della pena di morte nei singoli stati e con le tendenze globali”. L’Unione ricorda inoltre che ”è impegnata a promuovere ulteriormente i valori universali per tutti” e che ”continuerà la sua leadership globale nel campo dei diritti umani e della democrazia come definito nel nuovo piano d’azione dell’Ue per i diritti umani e la democrazia per il 2020-2024”.
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