Continua l’estenuante campagna sui brogli portata avanti da Donald Trump in scia alle elezioni di un mese fa.
Contro l’assegnazione a Joe Biden della vittoria alle presidenziali 2020 in Pennsylvania, stato decisivo per la conquista della Casa Bianca: si profila il ricorso alla Corte Suprema.
L’”ingiunzione urgente” alla Corte Suprema è stata prospettata da Jenna Ellis, avvocato dello sconfitto presidente uscente, subito dopo che la Corte di Appello dello Stato in questione aveva nuovamente respinto il ricorso di Trump contro la vittoria di Biden, come già avvenuto dal Tribunale di primo grado.
La Corte di Appello, a maggioranza repubblicana, ha confermato l’assenza di fondamento e prove alle accuse di brogli contenute nei ricorsi dei legali di Trump già decretata dal giudice distrettuale di primo grado. “Le accusa di scorrettezza contenute nel ricorso sono serie ma definire un’elezione ingiusta non basta di per sé a renderla tale. Le accuse richiedono prove specifiche e qui non ne abbiamo”, ha sentenziato la Corte della Pennsylvania.
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