In Austria i vescovi hanno deciso di sospendere le messe. Nella cattolicissima e tradizionalista Polonia le cose sembrano andare diversamente: più messe a Natale per evitare assembramenti e rischio di contagio da coronavirus.
Lo ha chiesto ai parroci il portavoce della Conferenza episcopale polacca, padre Leszek Gęsiak. ”Partecipare alla messa trasmessa dai social media, da radio e tv, non è la stessa cosa che partecipare all’Eucaristia in chiesa. Internet o la televisione non permettono una piena partecipazione al sacrificio di Cristo, perché non si ha la possibilità di ricevere i sacramenti”, il ragionamento alla base dell’appello.
Padre Gęsiak ha ricordato l’appello della Conferenza episcopale polacca per l’Avvento, in cui i vescovi hanno invitato i sacerdoti a ”un maggiore zelo pastorale” nell’accompagnare i fedeli nelle loro sfide quotidiane.
”Questo invito può essere applicato anche alle festività natalizie per creare – se possibile – le giuste condizioni per la partecipazione dei fedeli all’Eucaristia in chiesa, ad esempio aumentando il numero delle messe”, ha detto.
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