Sette mesi dopo l'assassinio di George Floyd, Minneapolis ha tagliato i fondi della polizia

Del bilancio di 179 milioni, 8 sono stati reindirizzati a programmi sociali, per la prevenzione della violenza ed il sostegno al disagio mentale.

Proteste a Minneapolis
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10 Dicembre 2020 - 14.41


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Sono passati sette mesi dall’omicidio di George Floyd e oggi la città di Minneapolis ha tagliato 8 milioni di dollari al bilancio da 179 milioni proposto per il dipartimento di polizia. La misura, approvata all’unanimità la notte scorsa, prevede che i fondi siano stornati a programmi sociali, per la prevenzione della violenza ed il sostegno al disagio mentale.
Non sono stati però imposti tagli al numero degli agenti, dopo che il sindaco Jacob Frey ha minacciato il veto all’intero bilancio se avesse contenuto la proposta iniziale di abbassare il numero dagli attuali 888 a 750 agenti. Per questo uno degli sponsor della misura Steve Fletcher ha parlato di un “accordo di compromesso” che comunque rappresenta “un grande passo avanti verso una futura pubblica sicurezza più compassionevole ed efficiente”.
La seduta del consiglio comunale durante la quale è stato approvato il bilancio è stata molto partecipata, con oltre 300 cittadini che hanno chiesto di prendere la parola. “La città dove sono cresciuto questa estate è andata in fiamme, ed ha bruciato per colpa della cattiva condotta della polizia”, ha detto in un appassionato intervento Will Roberts, che è cresciuto nel quartiere di Longfellow, che è stato l’epicentro delle proteste scoppiate dopo l’uccisione di Floyd da parte dell’agente che gli ha tenuto per oltre 8 minuti il ginocchio sul collo.

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