Un tentativo estremo di golpe legale: il senatore Josh Hawley ha annunciato che si opporrà, durante la sessione a camere congiunte del Congresso il 6 gennaio prossimo, alla ratifica del conteggio dei voti del Collegio Elettorale che ha dato la vittoria a Joe Biden. La dichiarazione di Hawley rappresenta una vittoria per Donald Trump che da giorni continua a chiedere ai repubblicani del Congresso di mobilitarsi contro la ratifica dell’elezione di Biden.
Pur avendo ottenuto l’appoggio di diversi deputati repubblicani, finora nessun senatore repubblicano si era detto disposto ad appoggiare la l’opposizione scritta, che ha bisogno la firma di almeno un deputato ed un senatore.
“Non posso certificare i risultati elettorali il 6 gennaio, senza sollevare il fatto che alcuni stati, in particolare la Pennsylvania, non hanno seguito le loro stesse leggi elettorali”, si legge nella dichiarazione diffusa oggi da Hawley la cui decisione potrebbe quindi portare ad un dibattito ed ad un voto alla Camera ed al Senato dei risultati elettorali.
Nella sua dichiarazione il senatore repubblicano lancia un attacco anche alle “mega corporation” dei social media che avrebbero interferito nelle elezioni per favorire Biden, altro argomento caro a Trump.
“Non posso votare per certificare senza mettere in evidenza lo sforzo senza precedenti di mega corporation, tra le quali Facebook e Twitter, per interferire in queste elezioni a sostegno di Biden – ha detto ancora Hawley – come minimo il Congresso dovrebbe indagare le accuse di frodi elettorali ed adottare misure per garantire l’integrità delle nostre elezioni. Ma il Congresso finora non ha agito”.
Con la sua sortita il senatore va contro le indicazioni date dalla leadership repubblicana di evitare di opporsi alla ratifica di Biden, con il leader della maggioranza, Mitch McConnell, che aveva esplicitamente chiesto ai colleghi di non unirsi alle eventuali obiezioni dei deputati conservatori guidati da Mo Brooks.
Il prossimo 6 gennaio senatori e deputati si riuniranno insieme in una sessione presieduta dal vice presidente Mike Pence per ratificare il conteggio dei voti elettorali. In caso di obiezioni, Camera e Senato si riuniranno separatamente per un dibattito di due ore seguito dal voto sulle singole obiezioni.
Se mercoledì prossimo alla fine Hawley – che viene considerato un possibile candidato repubblicano alle presidenziale del 2024 – appoggerà le obiezioni, sarà la terza volta dal 1887, anno in cui è stata varata la legge che regola la ratifica del voto elettorale. Nel 1969 e nel 2005 alla fine le obiezioni sono state bocciate ed i risultati elettorali non sono stati cambiati.
Anche in questo caso si prevede che le obiezioni avrebbero poche chance di successo, ma i repubblicani temono le conseguenze politiche, con la base elettorale repubblicana su cui Trump ha ancora molta influenza, che potrebbe avere un loro voto palese a sostegno della vittoria di Biden.
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