Arrestato a Washington il capo dei fascisti trumpiani dei Proud Boys

Enrique Tarrio era nela capitale per la manifestazione a sostegno di Trump per rovesciare l'esito delle elezioni vinte da Biden. Accusato di aver bruciato una bandiera di Black Lives Matter

Il leader dei Proud Boys Enrique Tarrio
Il leader dei Proud Boys Enrique Tarrio
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5 Gennaio 2021 - 09.58


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Il resto che gli contestano è marginale rispetto alla pericolosità del personaggio e del gruppo fascista che comanda,

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Il leader dei Proud Boys, organizzazione di estrema destra che sostiene il presidente Donald Trump, è stato arrestato con l’accusa di aver bruciato una bandiera del movimento Black Lives Matter presa da una delle più antiche chiese nere di Washington durante la manifestazione a sostegno di Trump del 12 dicembre.
Secondo quanto riferito dalle autorità, Enrique Tarrio, che vive a Miami, è stato arrestato al suo arrivo a Washington.
Il mese scorso Tarrio aveva ammesso al Washington Post di essere stato tra quanti avevano dato alle fiamme la bandiera rubata dalla Asbury United Methodist Church, affermando che si sarebbe dichiarato colpevole di distruzione di proprietà, avrebbe risarcito i danni e si sarebbe arreso alle autorità se fosse stato accusato. Il leader dell’organizzazione di estrema destra aveva però respinto l’accusa di aver commesso l’atto per motivi di razza, religione o ideologia politica, sostenendo che il movimento Black Lives Matter “ha terrorizzato i cittadini di questo paese”.
I membri dei Proud Boys sono attesi domani a Washington per la manifestazione a sostegno di Trump e della sua battaglia per rovesciare l’esito delle elezioni di novembre, vinte da Joe Biden.

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