A Washington l'Hitler della Casa Bianca ha scatenato le sue Ss

Un ex presidente che si muove da golpista e punta alla guerra civile. Globalist aveva anticipato il peggio con le interviste alla Nobel per la pace americana Jody Williams e il professor Alexander Reid Ross

Un fascista trumpiano nello studio di Nancy Pelosi
Un fascista trumpiano nello studio di Nancy Pelosi
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

6 Gennaio 2021 - 21.53


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L’Hitler di Washington. Un ex presidente che si muove da golpista e punta alla guerra civile. Globalist aveva anticipato il peggio con le interviste alla Nobel per la pace americana Jody Williams e il professor Alexander Reid Ross docente alla Portland State University, autore di “Against the Fascist Creep”: “Trump ha incoraggiato gli attivisti anti-lockdown a mettere in scena assalti armati di edifici, aveva avvertito il professor Ross. E il peggio è avvenuto nella giornata più nera per l’America. Per certi versi ancor più traumatica dell’11 Settembre. Un assalto senza precedenti scuote alle fondamenta la democrazia americana. Decine di supporter di Donald Trump hanno preso d’assalto il Campidoglio di Washington mentre era in corso la seduta in cui il Congresso avrebbe dovuto ratificare formalmente la vittoria del presidente eletto Joe Biden. Rischia di essere questa la foto simbolo dell’irruzione dei supporter di Trump: un uomo, con un copricapo che richiama la sua appartenenza a un gruppo estremista di destra, si siede sullo scranno su cui Mike Pence avrebbe dovuto proclamare la vittoria di Joe Biden, nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. 

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La memoria va ad un’altra immagine che fece storia. Tutto iniziò alle 18.22 del 23 febbraio 1981, quando nel Congresso dei Deputati di Madrid si stava tenendo l’investitura del nuovo presidente del governo, Leopoldo Calvo-Sotelo, che avrebbe sostituito Adolfo Suarez appena dimessosi. Proprio mentre era in corso la votazione, un manipolo di militari appartenenti alla Guardia Civil entrarono nel Parlamento armati di mitraglietta. Fra lo sconcerto dei deputati e quello dei giornalisti presenti, il colonnello Antonio Tejero salì sulla tribuna urlando “Quieto todo el mundo!” (tutti fermi!). Pochi istanti dopo, mentre Gutiérrez Mellado, militare nonché vicepresidente del governo, intimava a Tejero di lasciare l’arma scontrandosi fisicamente con i militari, ci fu una lunga scarica di colpi in aria. Caddero alcuni intonaci e ci furono alcuni feriti. I buchi causati dalle pallottole sono ancora visibili nel Congresso di Madrid.

Quarant’anni dopo, quell’immagine si materializza di nuovo. A Washington, stavolta. A Capitol Hill. Nell’aula dove la discussione era appena iniziata hanno fatto irruzione le forze speciali e gli agenti dell’Fbi per proteggere i parlamentari: nei corridoi e nelle poltrone si sono viste persone in tenuta paramilitare, sostenitori di Trump, che il presidente aveva prima incoraggiato e poi ha tentato invano di fermare. C’è almeno un ferito, una donna. “Non ci arrenderemo mai” aveva detto Trump ai manifestanti radunati a Washington pochi minuti prima che iniziasse la marcia verso il Campidoglio, poi degenerata in violenza. “Ecco quel che il Presidente ha creato oggi. Questa insurrezione”. Lo ha detto “con la rabbia nella voce” il senatore repubblicano Mitt Romney al New York Times. Romney con altri parlamentari è stato scortato “al sicuro” dalla polizia di Capitol Hill dopo l’irruzione dei manifestanti pro Trump. I sostenitori di Trump hanno marciato verso il Campidoglio, anche sfondando le barricate della polizia, al grido di “Fight for Trump”. Capitol Hill è formalmente in lockdown e sono stati dispiegati Secret Service e Swat Team dell’Fbi. In più di un filmato si vede una porta colpita ripetutamente con violenza da persone che cercano di entrare, mentre all’esterno si sente il coro ‘Usa, Usa’. “Siamo sotto assedio“, hanno twittato dall’interno di un edificio del complesso di Capitol Hill alcuni giornalisti, allegando immagini in cui si vedono gruppi di manifestanti che si muovono all’interno degli edifici e avanzano davanti agli agenti. Fonti dell’emittente Cnn hanno riferito inoltre che numerosi dispositivi sospetti sono stati trovati all’interno del complesso. La polizia ha informato di una “minaccia interna all’edificio”, chiedendo a tutti di “trovare rifugio nell’ufficio più vicino”. Nel frattempo, la sindaca di Washington Muriel Bowser ha proclamato il coprifuoco a partire dalle 18 (la mezzanotte italiana) a seguito delle proteste.

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Anche il palazzo del Congresso della Georgia è sotto assedio. Secondo quanto riferito dai media americani, un gruppo di sostenitori pro-Trump si è radunato nei pressi dell’edificio, costringendo l’evacuazione del segretario di stato Brad Raffensberger e del suo staff. Non ci arrenderemo mai, non concederemo mai” la vittoria: Donald Trump ha esordito così davanti ad alcune migliaia di fan radunatisi nel parco a sud della Casa Bianca per la manifestazione ‘Save America’ contro i brogli. “Fermeremo il furto” dei voti, ha detto, usando lo slogan “stop the steal”. “Avremo un presidente illegittimo, non possiamo permetterlo” ha anche detto Trump.

“Le elezioni non sono state rubate. Non ci sono stati brogli. Il Congresso non può nominarsi come il board delle elezioni”: capovolgere il risultato delle elezioni significa danneggiare la repubblica per sempre. Ad affermarlo, prima dell’irruzione dei fascisti trumpiani, è stato Mitch McConnell, il leader dei repubblicani in Senato, voltando le spalle al suo alleato degli ultimi quattro anni, Donald Trump.  I repubblicani contestando la vittoria di Joe Biden “sostengono un tentativo di colpo di Stato”, ha denunciato il leader dei democratici in Senato, Chuck Schumer, nel corso del dibattito seguito all’obiezione sollevata da alcuni alleati di Donald Trump a ratificare i voti dei grandi elettori dell’Arizona.

Il presidente-piromane ha scritto un tweet per calmare i suoi fan: “Per favore, supportate la nostra polizia e le nostre forze dell’ordine. Sono davvero dalla parte del nostro Paese. State tranquilli“. Nessuna parola di condanna per gli atti di squadrismo da lui fomentati. Washington come Monaco. Fermate l’Hitler della Casa Bianca. 

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Le parole di Biden

A dar conto della drammaticità del momento è il presidente eletto. Joe Biden con un discorso a braccio. “In questo momento la nostra democrazia è sotto minaccia. Le persone e le guardie del Congresso sono minacciate a Capitol Hill. Non abbiamo mai visto nulla di simile, è una ferita per tutta l’America.” “Le scene che stiamo vedendo sono insurrezione. Non riflettono, non rappresentano la vera America ciò che siamo, ma rappresentano gruppo di estremisti e questo non è altro che disordine, caos e deve finire adesso.” “Faccio appello a tutta questa gente di andar via, le parole di un Presidente contano non importa quanto questo presidente sia positivo o negativo. Ma le parole possono ispirare.” “Faccio appello a Trump deve onorare il suo giuramento e chiedere che questo assedio finisca adesso.” “Entrare nel Senato degli Stati Uniti e minacciare le persone che lavorano lì è insurrezione le persone sono scioccate e tristi ora il nostro paese è piombato nelle tenebre. Abbiamo avuto guerre e momenti difficili ma dobbiamo costruire e rispettare la democrazia e lo stato di diritto ma anche la semplice dignità senza incitare al caos. L’America ha sempre rappresentato il rispetto e la dignità”.

Rispetto e dignità. Parole sconosciute all’uomo che sta incendiando l’America.

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