Se ne parla da un po’ di settimane e sembra un’ipotesi che sta prendendo sostanza: Donald Trump minaccia di fondare un proprio partito con cui candidarsi alle elezioni del 2024. Nella prima apparizione pubblica da quando ha lasciato, mercoledì scorso, la Casa Bianca, l’ex presidente, in una telefonata pre registrata, ha dato il suo “completo e totale sostegno” a Kelli Ward che ieri è stata confermata presidente del partito repubblicano dell’Arizona.
In questi mesi, la repubblicana aveva condotto una battaglia contro governatore, repubblicano, dello stato, ed altri membri dell’establishment locale a sostegno delle accuse di Trump dei presunti brogli che avrebbero portato alla vittoria democratica in Arizona. Ora, con la benedizione di Trump, Kelli ha mantenuto la maggioranza, anche se ristretta, del sostegno all’interno del partito statale e come prima mossa ha fatto approvare una censura contro Cindy McCain, la vedova del senatore John McCain che si è schierata con Joe Biden.
Trump quindi ha riportato una prima, indicativa, vittoria nel suo sforzo di ‘vendicarsi” contro i repubblicani che, secondo lui, non l’hanno sostenuto a sufficienza, anche creando un terzo partito, che vorrebbe chiamare Patriot Party per mettere in campo candidati che sfidino, alle prossime primarie, deputati e senatori che hanno preso posizione contro di lui.
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