Non hanno portato a nulla le ricerche e perquisizioni effettuate dagli agenti del Fbi per ritrovare il laptop della Speaker della Camera Nancy Pelosi, sottratto durante l’assalto al Campidoglio a Washington il 6 gennaio scorso.
A renderlo noto è stato AJ Kramer, il legale della 22enne Riley Williams, la donna che si era costituita la settimana scorsa, due giorni dopo essere stata accusata di essersi impossessata del computer con l’intento di venderlo ai servizi segreti russi, piano che poi sarebbe fallito, secondo gli stessi agenti.
Da allora, ha reso noto il legale, gli investigatori hanno perquisito l’auto e l’appartamento che Williams condivide con la madre, senza però trovare nulla. “Hanno cercato ovunque e lei non ha il computer”, ha dichiarato Kramer durante un’udienza alla corte federale di Washington. Non è chiaro se il computer sia mai stato in possesso della Williams, tanto che le accuse iniziali sono cambiate e ora si parla di complicità e favoreggiamento e non più di furto.
La polizia del Campidoglio e lo staff di Pelosi avevano confermato il furto dopo l’assalto ma da allora non hanno più divulgato alcuna notizia in merito. Gli investigatori hanno inizialmente fatto riferimento a video e messaggi postati il 6 gennaio in rete da Williams, in uno dei quali la donna affermerebbe – dopo aver filmato il computer – di aver preso “il disco fisso” di Nancy Pelosi.
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