Uno dei leader del gruppo di fanatici di estrema destra Proud Boys è stato arrestato dalle forze di sicurezza americane con l’accusa di cospirazione per bloccare la certificazione della vittoria del presidente Biden alle elezioni presidenziali di novembre, attraverso l’assalto al Campidoglio di Washington del 6 gennaio scorso. Altre due persone, sempre di Proud Boys, sono state messe in stato d’accusa.
Ethan Nordean, autodefinito “sergente in armi” della sezione di Seattle dei Proud Boys, è stato fermato ieri al termine di un’inchiesta di oltre una settimana, hanno confermato i procuratori federali citati dal New York Times. Era sotto indagine come uno dei principali organizzatori della rivolta nella capitale Usa. In particolare, secondo gli inquirenti, Nordean avrebbe guidato una folla di circa 100 altri membri del gruppo estremista durante la marcia del 6 febbraio culminata nell’assalto al Campidoglio.
Le altre due persone messe sotto accusa sulla base delle indagini del dipartimento di Giustizia sono invece Nicholas DeCarlo, un uomo del Texas di 30 anni, e Nicholas Ochs, uno dei fondatori dei Proud Boys alle Hawaii. Entrambi sono stati accusati di cospirazione per fermare la certificazione della vittoria di Biden da parte ddel Collegio elettorale. Secondo quanto si è appreso, DeCarlo e Ochs avrebbero cospirato per raccogliere fondi online allo scopo di attraversare i confini di Stato con l’obiettivo di ostacolare il Congresso e di assaltare il Campidoglio con l’uso della forza.
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