Due agenti suicidi dopo l'assalto a Capitol Hill, decine hanno conseguenze psicologiche

L'insurrezione continua ancora ad avere conseguenze su molti agenti, ha dichiarato in un'audizione presso una commissione del Congresso Robert J. Contee III, capo della polizia del Campidoglio

Golpe a Capitol Hill
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12 Febbraio 2021 - 17.19


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Anche di questo Trump dovrebbe essere chiamato a rispondere dei suoi crimini: due ufficiali di polizia che hanno difeso il Campidoglio, lo scorso 6 gennaio dall’assalto dei rivoltosi, si sono tolti la vita a pochi giorni dall’insurrezione, mentre molti altri stanno soffrendo le conseguenze psicologiche della rivolta.
L’agente di polizia Jeffrey Smith, 35 anni, è morto suicida circa una settimana dopo essere stato travolto dai rivoltosi e colpito da un palo di metallo sul casco e la visiera. Dopo una settimana di malattia è stato chiesto a Smith di tornare al Campidoglio, ma sulla strada verso il lavoro si è ucciso con l’arma di servizio. Howard Liebengood, 51 anni, si è tolto la vita dopo tre giorni dall’insurrezione.

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La famiglia non ha voluto condividere i dettagli.
L’insurrezione continua ancora ad avere conseguenze su molti agenti, ha dichiarato in un’audizione presso una commissione del Congresso Robert J. Contee III, capo della polizia del Campidoglio, che ha parlato non solo di Brian D. Sicknick, morto dopo un’intenso confronto con i supporter dell’ex presidente Trump, ma anche dei due agenti suicidi, “morti durante il loro servizio”, e dei circa 130 che hanno riportato lesioni, ferite e

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