Vediamoci chiaro e andiamo fino in fondo: la Stampa riportava in un pezzo di Niccolò Carratelli alcune notizie importanti, che Renzi ha definito ‘tutte cazzate’ ma non ha chiarito nel merito.”
Lo ha detto il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
“La prima notizia – prosegue il leader di Sinistra Italiana – : Renzi in questi giorni è di nuovo salito su un volo privato, per atterrare a Dubai, negli Emirati Arabi.
La seconda è che ci era già stato: nel marzo del 2019 per partecipare al ‘Global Education and skills Forum’, organizzato dalla Fondazione Varkey, legata al Governo degli Emirati.
La terza è che una holding riconducibile allo stesso Governo degli Emirati Arabi ha finanziato la Fondazione Open, organizzatrice della Leopolda, con due donazioni per un totale di 75.000 euro.
La quarta è che la stessa holding in seguito ha preso la quota di maggioranza di Toscana Aereoporti, presieduta da Marco Carrai, amico di Renzi e membro del direttivo della Fondazione Open.
Di fronte a queste notizie Renzi non ha ritenuto utile né inviare a La Stampa una replica per chiarire, né rilasciare un’intervista ad un altro giornale, né ridicolmente intervistarsi da solo come ha fatto sul tema spinoso dell’Arabia Saudita.”
“Cosa ha fatto? Ha annunciato una querela a Massimo Giannini, senza dare ulteriori spiegazioni, senza smentire nulla e anzi, confermando al telefono allo stesso di essere a Dubai.
Non mi pare proprio normale. Per questo esprimo la mia solidarietà a Massimo Giannini, ringraziandolo per il lavoro del suo giornale, che proprio qualche giorno fa ho citato anche per l’ottimo pezzo sui dati dell’export di armi durante il Governo Renzi.
“Immagino poi – insiste il parlamentare della sinistra – quanti commenti di supporter renziani dovrò leggere sotto il mio post. Non sanno far altro che accusarmi di invidia e di fissazioni. In effetti poveretti il loro leader non gli offre altri argomenti per controbattere. Ma invece io da parte mia ne ho tanti.
Uno su tutti?
Già nel 2015 il nostro partito fece una battaglia per impedire che le imprese private con interessi in bandi e società gestrici di servizi pubblici potesse finanziare partiti e fondazioni. Dal Pd e pure dai 5 stelle solitamente così attenti a questi temi allora ricevemmo assoluto silenzio e indifferenza.
Oggi do un’ulteriore notizia – conclude Fratoianni – quel testo di legge lo stiamo rivedendo, per specificare che vale anche per fondazioni e imprese estere e che debbono essere vietati anche i compensi ai singoli senatori e parlamentari, nonché ai componenti gli organismi dirigenti di partiti e fondazioni politiche.”
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