La Turchia si ritira dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne: "Non è necessaria"

Per il Governo turco, "imitare gli altri non è necessario, la soluzione invece è nelle nostre tradizioni e costumi, in noi stessi".

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20 Marzo 2021 - 09.15


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Un altro vergognoso passo verso l’inciviltà: la Turchia si è ritirata dalla convenzione di Istanbul, firmata nel 2011 proprio nella città turca, con l’obiettivo di proteggere le donne dalla violenza domestica.
Per giustificare questa decisione, il Governo turco ha risposto di essere “sinceramente impegnato” nel portare la reputazione e la dignità delle donne “al livello che meritano”, ma “non è necessario cercare rimedi esterni o imitare gli altri per questo obiettivo fondamentale. La soluzione invece è nelle nostre tradizioni e costumi, in noi stessi”. Lo ha dichiarato il vice presidente turco, Fuat Oktay, commentando su Twitter il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul, che pone al centro la prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.
Il ministro della Famiglia, del Lavoro e dei Servizi sociali, Zehra Zumrut Selcuk, ha affermato in un tweet che la Costituzione è la “garanzia dei diritti delle donne”, sostenendo che “la violenza contro le donne è un crimine contro l’umanità e combattere questo crimine è una questione di diritti umani. Ciò che conta davvero sono i principi”.
Il provvedimento del governo turco ha invece sollevato aspre critiche da parte del Chp, il principale partito di opposizione. Abbandonare il trattato significa considerare “le donne cittadine di seconda classe e permettere che vengano uccise”, ha dichiarato Gokce Gokcen, il numero due del partito.

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