Le menzogne di Trump sul 'golpe' di Capitol Hill: "Non c'erano minacce per i deputati"

L'ex presidente continua a mentire sfacciatamente per allontanare i rischi di conseguenze civili e penali per aver istigato al golpe

Trump aizza la folla contro il Congresso
Trump aizza la folla contro il Congresso
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globalist Modifica articolo

26 Marzo 2021 - 14.44


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Un mentitore sfacciato e seriale che – ovviamente – ha tutto l’interesse a dire falsità visto che rischia sia condanne penali per aver istigato al golpe sia conseguenze civili per i risarcimenti alle vittime dirette e indirette dell’assalto a Capitol Hill.

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L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è tornato sull’assalto dei suoi sostenitori lo scorso 6 gennaio a Capitol Hill sostenendo che “non c’erano minacce” per i deputati che erano riuniti all’interno per certificare la vittoria elettorale di Joe Biden.

E infatti quelli che si erano portati le manette per sequestrare i parlamentari, quelli che dicevano che bisognava impiccare Pence e quelli che avevano cominciato a fare la caccia a deputati e senatori scherzavano.

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In un’intervista a ‘Fox News’, Trump ha dichiarato che le forze dell’ordine stanno “perseguitando” i rivoltosi del Campidoglio, mentre “non accade nulla” ai manifestanti di sinistra. 

Trump ha tuttavia ammesso che coloro che hanno preso d’assalto il Campidoglio “sono entrati e non avrebbero dovuto farlo”.

Dichiarazioni vergognose che dimostrano come l’ex inquilino della Casa Bianca continui a rappresentare una minaccia per la democrazia.

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