Raggiunto un accordo storico nell’Esercito svizzero: alle soldatesse sarà consentito di indossare biancheria intima femminile nel tentativo di aumentare il reclutamento.
La decisione, annunciata dai media locali, toglie di fatto l’obbligo dei “mutandoni” da uomo.
Non pensate a tanga o perizomi ma una lingerie più adatta e comoda alle soldatesse. Il processo, che inizierà ad aprile, prevede l’assegnazione di due diversi set di biancheria intima femminile per i mesi più caldi e più freddi.
Le donne costituiscono circa l’1% delle forze armate svizzere, ma Berna spera di aumentare tale cifra al 10% entro il 2030.
Al momento, a tutte le reclute viene fornito “biancheria intima da uomo ampia, spesso in taglie più grandi”, ha riferito la Bbc.
“L’abbigliamento è progettato per gli uomini, ma se l’esercito vuole davvero diventare più femminile, sono necessarie misure appropriate”, ha detto la deputata Marianne Binder.
Il portavoce dell’esercito Kaj-Gunnar Sievert ha dichiarato al sito svizzero Watson: “La vecchia generazione di uniformi non era abbastanza orientata alle esigenze specifiche delle donne”.
Per questo sono stati rivisti ‘al femminile’ anche gli altri capi di abbigliamento e accessori, inclusi indumenti da combattimento, zaini e giubbotti protettivi.
La “biancheria intima funzionale” per le reclute femminili sarebbe consistita in “biancheria intima corta” per l’estate e “biancheria intima lunga” per l’inverno.