Una mossa, quella di Joe Biden, certamente volta a provocare la reazione dei democratici del Congresso: è stato confermato per l’anno in corso, dal presidente Usa, il tetto massimo di 15mila rifugiati che era stato messo dall’amministrazione Trump.
Il presidente degli Stati Uniti inoltre non ha dato ascolto ai suoi principali consiglieri, compreso il segretario di Stato Antony Blinken nel decidere di confermare il tetto imposto da Donald Trump ad un massimo di 15mila rifugiati da accogliere quest’anno, invece degli oltre 60mila annunciati.
È questo il retroscena, svelato oggi dal Washington Post che cita tre fonti informate, della marcia indietro annunciata dalla Casa Bianca la scorsa settimana, rispetto a quanto lo stesso Blinken aveva comunicato al Congresso, che ha fatto infuriare i democratici, in particolare la sinistra.
A spingere Biden, hanno rivelano le fonti del Post, è stata la crescente preoccupazione per l’aumento del flusso dei migranti al confine, che pregiudicherebbe la capacità dell’amministrazione di gestire l’arrivo di rifugiati attraverso altri canali.
In particolare, il presidente si è mostrato irritato per le difficoltà che il governo federale sta incontrando nel gestire l’emergenza dei numero record di arrivi di migranti minorenni soli, che l’amministrazione Biden, a differenza della precedente, non respinge al confine ed accoglie come rifugiati.
Il presidente non ha quindi dato ascolto al segretario di Stato che spesso nei suoi discorsi ha ricordato come la sua sia una famiglia di rifugiati ed all’inizio di marzo aveva fatto consegnare dal suo dipartimento una dichiarazione per portare a 62mila il numero dei rifugiati da accogliere quest’anno dopo il drastico taglio di Trump.
Biden, da parte sua, ha tergiversato per due mesi ed alla fine non ha ascoltato Blinken e gli altri consiglieri, ed ha confermato il tetto di Trump.