È stata uccisa, probabilmente dai narcos contro cui si è sempre battuta, Sandra Liliana Peña Choqué, governatrice indigena della riserva di La Laguna Siberia, nel nord del dipartimento di Cauca in Colombia. L’omicidio è avvenuto due giorni fa e colpisce una figura amatissima dalla comunità, soprattutto per la sua guerra contro le coltivazioni illegali di piante di cocaina gestite dai gruppi paramilitari di narcotrafficanti.
Secondo quanto riferisce il quotidiano El Tiempo, l’esecuzione è avvenuta a Caldono: “I fatti sono avvenuti a casa sua, quando uomini armati l’hanno costretta a uscire e senza dire una parola, le hanno sparato” ha dichiarato il Consiglio regionale indigeno del Cauca (Cric).
Solo pochi giorni fa, Sandra Liliana Peña aveva ricevuto delle minacce di morte. L’ufficio dell’Alto Commissario per la Pace del governo colombiano, guidato da Miguel Ceballos, ha confermato l’uccisione della governatrice indigena, e ha inviato un messaggio di solidarietà ai familiari della leader, confidando nel tempestivo chiarimento dell’attacco. Con questo omicidio, salgono a 52 i leader e i difensori dei diritti umani uccisi in Colombia solo nella prima metà del 2021.
Il Cauca è un dipartimento dove impera la violentissima guerra tra i gruppi paramilitari di narcotrafficanti e i guerriglieri dissidenti. Sandra Peña, a lungo educatrice prima di diventare governatrice, era impegnata in un lavoro con le donne e i giovani delle comunità di Laguna Sabina per chiedere alternative al narcotraffico.
E' stata uccisa Sandra Liliana Peña Choqué, governatrice indigena che si opponeva alla violenza dei narcos
L'omicidio è avvenuto due giorni fa e colpisce una figura amatissima dalla comunità, soprattutto per la sua guerra contro le coltivazioni illegali di piante di cocaina gestite dai gruppi paramilitari di narcotrafficanti.
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22 Aprile 2021 - 13.41
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