Il 2020 è stato, forse come non mai, l’anno di protesta e di rivolta degli afroamericani in America.
Essi vengono continuamente discriminati da molti per il colore della pelle e per una presunta ( e totalmente infondata) inferiorità rispetto ai cittadini americani.
Il movimento Black lives matter, nato sulla scia del caso Floyd, è proseguito per contestare la disparità di trattamento e con la finalità di raggiungere gli stessi diritti dei cittadini bianchi.
“Non credo che il popolo americano sia razzista, ma penso che dopo 400 anni gli afroamericani siano stati lasciati indietro per quanto riguarda l’istruzione, la sanità e le opportunità”.
Così Joe Biden ha risposto, durante l’intervista alla Nbc, a chi gli chiedeva di commentare la risposta che Tim Scott ha dato al suo discorso al Congresso, in cui l’unico senatore afroamericano repubblicano ha detto che l’America non è un Paese razzista.
“Non credo che l’America sia razzista – ha continuato Biden – ma credo che le conseguenze delle leggi Jim Crow e prima ancora della schiavitù abbiano avuto un costo con cui dobbiamo fare i conti”.
Biden: "L'America non è razzista ma sono gli afroamericani ad essere stati lasciati indietro"
Il presidente degli Stati Uniti riconosce i pochi sforzi fatti in 400 anni per raggiungere la parità fra i cittadini americani e gli afroamericani
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globalist Modifica articolo
30 Aprile 2021 - 15.50
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