Il clima gelido tra Russia e Usa potrebbe diventare più disteso con un incontro in programma tra Joe Biden e Vladimir Putin, che si incontreranno per l’annunciato vertice il prossimo 16 giugno a Ginevra.
Lo ha confermato oggi la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. “I due leader discuteranno un’ampia gamma di questioni urgenti, mentre cercheranno di ristabilire la stabilità e prevedibilità delle relazioni tra Russia e Stati Uniti”, si legge nella dichiarazione.
L’incontro, il primo faccia a faccia tra i due leader dall’insediamento di Biden alla Casa Bianca, avverrà quindi, come era stato già anticipato, alla conclusione del primo viaggio all’estero del presidente americano che parteciperà al G7 in Cornovaglia, dall’11 al 13 giugno, per poi andare a Bruxelles il 14 per il vertice della Nato e il vertice Usa-Ue.
L’annuncio ufficiale dell’incontro arriva dopo settimane di preparazione culminate con il colloquio di ieri tra i due consiglieri per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan e Nikolay Patrushev, definito, in una dichiarazione congiunta, “un importante passo in preparazione del previsto summit Usa-Russia”.
“Le discussioni si sono svolte in modo costruttivo e, nonostante le notevoli differenze, ha permesso una migliore comprensione delle reciproche posizioni”, proseguiva la dichiarazione
Da parte americana, si prevede che alla lunga lista di note preoccupazioni che Biden avanzerà durante il colloquio con Putin, verrà aggiunta la più recente crisi con Bielorussia, grande alleato di Mosca, per l’aereo dirottato a Minsk per permettere l’arresto di un giornalista dissidente.
Il colloquio, che avrà tra gli obiettivi principali quello di lavorare ad un accordo a lungo termine sulla non proliferazione nucleare dopo che Biden e Putin hanno accettato di estendere per 5 anni il New Start, non porterà, secondo fonti americane, ad una svolta importante, tipo il “reset” delle relazioni della prima amministrazione Obama.
Ma viene considerato un modo per migliorare la relazione e permettere una migliore comprensione dei reciproci interessi in un rapporto tra i due leader che viene visto come complicato.
Un rapporto che non è stato aiutato dal fatto che Biden a marzo in un’intervista ha detto di considerare Putin un “killer”.
Parole a cui il Cremlino reagì in modo durissimo, lanciando allo stesso tempo per primo l’idea di un colloquio, una sorta di duello in diretta tra i due leader.
La provocazione di Mosca allora cadde nel vuoto, ma poi è stato poi lo stesso Biden il mese successivo, proprio dopo aver annunciato un nuovo round di sanzioni e misure contro la Russia, anche per gli attacchi hacker riconducibili alla sua intelligence, a proporre il summit che ora, dopo settimane di negoziati, è stato formalizzato.