Scelte ambientali sbagliate ma supportate soltanto per un mero calcolo politico: l’amministrazione Biden sta difendendo un enorme progetto di estrazione di petrolio e gas in Alaska, eredità dell’amministrazione Trump, contraddicendo, secondo il New York Times, la promessa di diminuire l’utilizzo dei combustibili fossili.
Il progetto punta infatti alla produzione di oltre 100.000 barili di petrolio al giorno per i prossimi 30 anni.
La società energetica ConocoPhillips ha ottenuto dall’amministrazione Trump l’approvazione per trivellazioni in una parte della National Petroleum Reserve alla fine dell’anno scorso.
Gruppi ambientalisti hanno presentato ricorso, sostenendo che il governo federale non ha tenuto conto dell’impatto sulla fragile fauna selvatica e delle conseguenze che la combustione del petrolio avrebbe in termini di riscaldamento globale.
Dietro la difesa da parte dell’amministrazione Biden ci sarebbero ragioni di calcolo politico, perché tra i sostenitori del progetto figura Lisa Murkowski, senatrice repubblicana moderata considerata possibile alleata dell’amminstrazione in caso di votazioni al Senato diviso a metà tra repubblicani e democratici.
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