Ecco l'incontro Biden-Putin: in camera caritatis a Ginevra, divisi da un mappamondo

Il presidente Usa: "Sempre meglio incontrarsi di persona". Il leader russo: "Spero che il vertice sia produttivo"

Summit Biden-Putin: in camera caritatis a Ginevra, divisi da un mappamondo
Summit Biden-Putin: in camera caritatis a Ginevra, divisi da un mappamondo
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16 Giugno 2021 - 13.51


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Dopo mesi di scambi a distanza, oggi a Ginevra c’èuno degli incontri più attesi dell’anno: il vertice tra Joe Biden e Vladimir Putin.
E’ in corso a Villa La Grange a Ginevra l’attesissimo summit tra il presidente Usa Joe Biden e il russo Vladimir Putin.
“Sempre meglio incontrarsi faccia a faccia”, ha detto Biden al capo del Cremlino poco prima dell’inizio del vertice.
“Ci sono molte questioni che si sono accumulate, spero che il nostro incontro oggi sia produttivo”, ha dichiarato Putin. Dopo la stretta di mano e la photo opportunity, i due leader si sono seduti al tavolo per il primo round di discussioni in formato, accompagnati dai rispettivi capi della diplomazia.
I temi sul tavolo sono tanti, a cominciare dall’’antiproliferazione nucleare e dal controllo degli armamenti.
Biden ha prolungato il trattato New Start (che regola il numero delle testate nucleari di Mosca e Washington) e ha lanciato segnali importanti su possibili passi ulteriori.
Il Cremlino ha accolto con soddisfazione (con Trump alla Casa Bianca fu un buco nell’acqua). Qui si potrebbe aprire qualche spiraglio per un nuovo accordo sui missili a media e corta gittata (il defunto Inf) e, magari, l’apertura di un tavolo sui super-vettori, le arme ipersoniche di ultima concezione.
Nel campo del controllo degli armamenti l’altro aspetto molto caro al Cremlino è la regolamentazione del cyber-spazio, dove si vuole avviare un processo di de-escalation simile a quanto avvenuto per le armi atomiche negli anni Ottanta del Novecento.
Molto spinoso, ma cruciale per Mosca, è il tema del fronte dell’Europa dell’Est. I due parleranno anche di cooperazione economica, clima, Artico – sono in aumento le frizioni nel profondo nord – e lotta al coronavirus; sarà inoltre riservato spazio per Siria, Libia, Nagorno-Karabakh e l’accordo nucleare iraniano (dove pure ci potrebbero essere sorprese).
Un risultato pratico, alla portata del vertice, sarebbe il ritorno nelle capitali dei rispettivi ambasciatori, John Sullivan e Anatoly Antonov, ormai lontani da diversi mesi. Il portavoce di Putin ha assicurato che i presidenti ne discuteranno. L’ultimo capitolo potrebbe essere lo scambio di alcuni detenuti ‘eccellenti’. Si fanno i nomi del pilota russo Konstantin Yaroshenko (condannato per traffico di droga) e degli americani Trevor Reed e Paul Whelan. Ma sul punto – in particolare per Whelan, condannato per spionaggio – ci sarebbero ancora molte distanze da colmare.

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