Tensione tra Israele e Polonia sulla legge per la restituzione dei beni agli ebrei

Secondo lo stato ebraico la norma, in discussione a Varsavia ostacola quasi tutte le future richieste di risarcimenti da parte di ebrei polacchi sopravvissuti alla Shoah

Marek Magierowski
Marek Magierowski
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27 Giugno 2021 - 18.30


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Un conflitto delicato e che mostra il vero volto di molti sovranisti.

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Alta tensione tra Israele e Polonia per una legge in discussione a Varsavia che, secondo lo Stato ebraico, rischia di ostacolare quasi tutte le future richieste di risarcimenti da parte di ebrei polacchi sopravvissuti alla Shoah.

L’ambasciatore polacco in Israele Marek Magierowski è stato convocato al ministero degli Esteri dal direttore generale Allon Bar, che ha avvertito: “Questa legge rischia ripercussioni negative nelle relazioni bilaterali”.

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In attesa della convalida del Senato – Secondo Israele è ancora possibile bloccare l’iter legislativo e tornare al dialogo che si era bloccato nel 2019. Tuttavia la legge in questione è stata appena approvata dal parlamento di Varsavia ed è in procinto di essere convalidata dal Senato.

Richieste di indennizzo dei sopravvissuti – La norma riguarda la restituzione di beni confiscati ad ebrei polacchi durante la Seconda Guerra mondiale e, secondo i media israeliani, fissa una scadenza dopo la quale le richieste di indennizzo dei sopravvissuti alla Shoah non saranno più prese in considerazione.

“Un debito morale della Polonia” – Il direttore generale Allon Bar, secondo il comunicato, ha aggiunto che in questo caso “non si tratta di un dibattito storico sulla responsabilità nella Shoah, bensì di un debito morale della Polonia verso suoi cittadini i cui beni furono carpiti durante la Shoah”.

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