Un terribile assalto alla libertà d’espressione è ciò che sta avvenendo a Hong Kong.
La polizia dello stato asiatico ha vietato per il secondo anno di fila la manifestazione pro-democrazia del primo luglio, citando le restrizioni alle riunioni pubbliche per la pandemia del Covid-19.
Secondo quanto riferito dai media locali, la Lega dei socialdemocratici, la Tin Shui Wai Connection e la Save Lantau Alliance, i gruppi promotori, hanno ricevuto “una lettera di obiezione” alla richiesta presentata la scorsa settimana su raduno e marcia “per ricordare” il ritorno di Hong Kong alla Cina nel 1997.
Il primo luglio è una data molto sensibile quest’anno poiché segna il centenario della fondazione del Partito comunista cinese.