Da Orban a Salvini, da Le Pen a Meloni: il sovranismo "nero" tenta la conquista dell'Europa

Quel raggruppamento fa paura.  Per le “idee” che professa, per i “valori” (sic) che propugna. E perché, Dio non voglia, i suoi componenti rischiano di governare in diversi Paesi europei.

Orban e Salvini
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

3 Luglio 2021 - 17.46


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Dio li fa e poi…li moltiplica.  Ahinoi. Quel raggruppamento fa paura.  Per le “idee” che professa, per i “valori” (sic) che propugna. E perché, Dio non voglia, i suoi componenti rischiano di governare in diversi Paesi europei.  Anzi, in alcuni già lo fanno, con esiti disastrosi per un sistema minimamente democratico.

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Sovranismo nero

“La cooperazione delle nazioni europee dovrebbe essere basata sulle tradizioni, il rispetto della cultura e della storia degli stati europei, sul rispetto dell’eredità giudaico-cristiana dell’Europa e sui valori comuni che uniscono le nostre nazioni, e non puntando alla loro distruzione”. E’ un passo della “Carta dei valori europei’” firmata a Bruxelles da 16 partiti della destra europea, tra cui Lega, Fdi, Fidesz di Viktor Orbán, il Rassemblement national francese di Marine Le Pen, l’austriaco Fpoe. “Riaffermiamo la nostra convinzione che la famiglia è l’unità fondamentale delle nostre nazioni – si legge – la politica a favore della famiglia dovrebbe essere la risposta rispetto all’immigrazione di massa”. “L’Ue sta diventando sempre più uno strumento di forze radicali che vorrebbero realizzare una trasformazione culturale e religiosa per arrivare alla costruzione di un’Europa senza nazioni” – si legge ancora nella ‘Carta dei valori’ – l’iperattivismo moralista che abbiamo visto negli ultimi anni nelle istituzioni dell’Ue ha portato allo sviluppo di una pericolosa tendenza ad imporre un monopolio ideologico”. “Siamo convinti che la sovranità in Europa sia e debba rimanere in capo alle nazioni europee” si legge ancora. La dichiarazione comune si chiude con un appello “a tutti i gruppi e tutti i partiti che condividono le nostre opinioni, con questo documento come base per un lavoro culturale e politico comune, rispettando il ruolo degli attuali gruppi politici. Riformiamo insieme l’Unione per il futuro dell’Europa!”.

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Salvini esulta

“Tre gruppi diversi nel Parlamento Ue hanno firmato una Carta dei Valori per immaginare insieme il futuro dell’Europa. È un passo concreto che segue il vertice di Budapest organizzato lo scorso aprile con Matteo Salvini, Viktor Orbán e Mateusz Morawiecki. La Carta dei Valori, si legge in una nota della Lega, è stata sottoscritta dai partiti che fanno parte dei gruppi ”Identità e democrazia” (Id) e ”Conservatori” (Ecr), più Fidesz che ha lasciato il Ppe e fa parte dei non iscritti.  

In quel vertice, il leader della Lega e i due primi ministri di Ungheria e Polonia parlarono della inefficienza delle élite europee” di fronte alla pandemia, aggiungendo che il gruppo chiede “più Europa in materia di Difesa, di difesa dei confini e delle vite. Il problema non è redistribuire i problemi di qualche Paese – aveva dichiarato Salvini in riferimento al tema migranti, sul quale l’Italia è in netto contrasto con Budapest e Varsavia –, ma creare una forza europea che difenda i confini dell’Europa”. Un documento, quello redatto e siglato dalle forze sovraniste europee, tra le quali se ne trovano alcune che addirittura fanno approvare leggi contrarie ai diritti Lgbtqi, come il partito di Orbán, o apertamente antiabortiste come il PiS in Polonia, senza dimenticare quelle neofasciste come VoX in Spagna. A firmarlo sono stati infatti la Lega, Rassemblement National (il partito di Marine Le Pen, Francia), FPÖ(Austria), Vlaams Belang (Belgio), DPP (Danimarca), Ekre (Estonia), PS(Finlandia), PiS (Polonia), VoX (Spagna), Fratelli d’Italia (Italia), JA21 (Paesi Bassi), EL (Grecia), PNT-CD (Romania), LLRA-KSS (Lituania), VMRO (Bulgaria) e Fidesz (Ungheria).

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Le Pen rilancia

“Sono felice di firmare la dichiarazione redatta insieme a Matteo Salvini, Viktor Orbán, Jaroslaw Kaczynski, Santiago Abascal, Giorgia Meloni, Tom Van Grieken e altri leader europei. Il Rassemblement dei patrioti europei è lanciato!”, dichiara Marine Le Pen via social. Secondo l’Rn, l’accordo sulla Carta “è la prima pietra verso la costituzione di una grande alleanza nel Parlamento Europeo”. 

Con  Orbán, o con Draghi? “Con tutti e due”

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Resta da capire cosa ci sia in comune tra le posizioni del premier Draghi, così decisamente sponsorizzato da Salvini, e il testo del documento che lo stesso leader leghista ha sposato. Documento nel quale si torna ad attaccare le istituzioni europee con toni complottistici: “L’uso delle strutture politiche e delle leggi per creare un superstato europeo e nuove forme di struttura sociale è una manifestazione della pericolosa e invasiva ingegneria sociale del passato, situazione che deve indurre ad una legittima resistenza. 

Frasi di ben altro tono rispetto anche a quelle pronunciate dallo stesso Salvini in un’intervista pubblicata ieri dal Financial Times, nella quale ammette che “è chiaro che l’Europa sta cambiando in meglio dotandosi di nuovi strumenti e nuove regole, e noi dobbiamo accompagnarla”. La risposta la offre lui stesso quando risponde alla domanda del giornalista che gli chiede perché in Italia venga descritto come un politico di centro-destra, mentre al di fuori dei confini sia considerato di estrema destra: “È un’etichetta errata perché gli italiani non sono un popolo di estremisti, tanto meno di razzisti. Governiamo gran parte del Paese e non voterebbero per noi se fossimo estremisti. C’è molta pigrizia da parte della stampa estera, perché sul fronte economico siamo assolutamente liberali”. Chissà se Orban avrà letto l’articolo…

Non si può stare allo stesso tempo con l’europeismo e con Orban. Non si può essere sostenitori insieme di Draghi e di Orban. Semplicemente, non si può”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta. 

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E a proposito dell’autocrate magiaro. “Non abbiamo una legge conto l’omosessualità in Ungheria. Abbiamo una legge che difende genitori e bambini. E’ sempre meglio leggere prima e poi reagire”. Così Orban al suo arrivo al recente vertice Ue di Bruxelles. “Noi abbiamo valori che si poggiano sul rispetto della dignità di ciascuno, e perciò la lotta contro le discriminazioni, e nessuna debolezza a questo riguardo, che mettono in pericolo lo stato di diritto”, gli ha risposto il presidente francese Macron, 

Il premier belga, Alexander De Croo, si è presentato al vertice Ue in corso con al petto una spilla arcobaleno, mentre quello olandese Mark Rutte non ci ha girato troppo intorno. “Con questa legge anti-Lgbt l’Ungheria non ha posto nell’Ue”.

Ma dello stesso avviso non sono, per restare all’Italia, il duo Salvini&Meloni. Per loro, quella di Orban su omosessuali e famiglia è una posizione che rientra a pieno titolo nella “Carta dei valori”. La Carta “nera”.

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