Fuga da Bolsonaro: negli ultimi mesi 135 mila brasiliani hanno lasciato il paese

Secondo Observatório das Migrações Internacionais le cause possono essere cercate nella crisi economica e politica acuita dalle politiche scellerate del fascista presidente

Covid in Brasile
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14 Luglio 2021 - 20.00


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I brasiliani sono in fuga dalle scellerate politiche del presidente Jair Bolsonaro, che nulla ha fatto per controllare la pandemia da Covid 19 e tamponare la crisi economica conseguente.
Sono circa 135.500 le persone che hanno lasciato il Brasile tra gennaio e maggio. Lo si evince da dati pubblicati dalla polizia federale, che mostrano che nei primi cinque mesi del 2021 sono stati registrati 437mila movimenti in uscita di cittadini brasiliani, mentre solo 305.500 hanno fatto ritorno nel Paese sudamericano.
Il dato mostra che un cittadino su tre di quelli che ha lasciato il Brasile non è più tornato nonostante le restrizioni in entrata imposte agli abitanti del Paese latinoamericano in diverse regioni del mondo a causa della pandemia di Covid-19.
In un articolo pubblicato dall’emittente Cnn Brasile il coordinatore statistico dell’Observatório das Migrações Internacionais (ObMigra) e ricercatore dell’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (Ibge), Tadeu Oliveira, ha evidenziato che la ragione che può spiegare questo movimento possono essere cercate nella crisi economica e politica che sta affrontando il Brasile. “Stiamo osservando la ripresa di un fenomeno che ha caratterizzato le decadi degli anni ’80 e ’90” ha affermato il ricercatore. “I brasiliani credono di poter trovare lavoro all’estero e tentano la sorte in Paesi come gli Stati Uniti o il Portogallo”.
Oliveira ha sottolineato che il movimento rilevato quest’anno riprende un fenomeno che era cominciato a metà del decennio passato. “Con la recessioni che abbiamo avuto tra il 2015 e il 2016, molti sono usciti dal Brasile” ha spiegato il ricercatore.
“A tentare la fortuna all’estero sono soprattutto le persone della classe medio-bassa che soffrono di più l’assenza di opportunità in Brasile”.
Il ricercatore ha evidenziato anche che questo flusso migratorio era stato invertito nel 2020, in piena pandemia di Covid-19. Secondo Oliveira, “l’anno scorso il mondo si è chiuso e il Brasile si è visto obbligato a riaccogliere numerosi concittadini. Questa dinamica ha generato un flusso positivo, con il ritorno di molte persone”.

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