Sembra essere lontano un raffreddamento nel rapporto tra Usa e Cuba: un rapporto che sembrava pronto al disgelo con Obama dopo decenni di tensione, ma che con Trump era arrivato a un clima di guerra fredda.
Adesso una normalizzazione sembra essere nell’interesse di entrambe, ma le parole del ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez sembrano alimentare il fuoco.
Il ministro ha accusato gli Stati Uniti di “manipolare informazioni e immagini” sulle proteste nel paese, e ha chiesto di “agire con serietà” per “evitare incidenti che non convengono a nessuno”.
Nel corso di una conferenza stampa trasmessa dalla televisione nazionale, Rodriguez ha condannato le sanzioni annunciate dagli Stati Uniti contro il ministro della Difesa Alvaro Lopez Miera e la Brigata Speciale Nazionale del Ministero dell’Interno e legate alla repressione delle proteste iniziate l’11 luglio ed ha criticato le parole del presidente degli Stati Uniti che ha definito le misure adottate “solo l’inizio”.
“Qui non c’è stato un atto di repressione contro il popolo cubano e non c’è stata alcuna rivolta sociale”, ha dichiarato il ministro, esortando Biden ad “occuparsi delle differenze razziali nel suo paese”. Il ministro ha poi definito “false le liste delle persone scomparse”, assicurando che “non esiste un solo caso”.
“Invito il governo degli Stati Uniti e chiunque altro a dire il nome di un solo minore attualmente detenuto”, ha aggiunto, assicurando che Cuba si trova in situazione di “assoluta calma” e “completa normalità”.
Il governo, ha aggiunto è “gravemente preoccupato” per “la manipolazione delle immagini e dei fatti della realtà cubana” da parte degli Stati Uniti.