Dopo essere state accertate 57 vittime causate dal naufragio di ieri a largo della Libia, il Centro Astalli ha espresso profondo cordoglio. Tra di loro ci sono almeno 20 donne e due bambini.
Secondo l’Oim nel 2021 la stima dei morti nel Mediterraneo centrale si avvicina a circa mille persone (oltre 980). L’anno scorso a fine luglio erano 272.
Padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, la branca italiana del Jesuit Refugee Service, afferma: “Siamo addolorati per la morte tragica di queste persone in fuga dalla Libia e dai loro Paesi di origine.
Risulta insopportabile l’immobilismo e l’indifferenza dei governi europei e delle istituzioni comunitarie che davanti all’aumento considerevole di vittime nell’ultimo anno non ritengono urgente e prioritario attivare le misure necessarie per porre fine all`ecatombe di migranti”.
– Attivare immediatamente un’operazione in mare di ricerca e soccorso con finalità esclusivamente umanitarie. Per far ciò chiediamo di interrompere i finanziamenti alla Libia per destinarli a politiche che consentano finalmente una migrazione legale e sicura.
– Aprire vie legali di ingresso per i migranti che vogliono arrivare in Europa. Oggi non c’è alternativa al traffico di essere umani. I canali umanitari e i programmi di resettlement esistenti hanno ampiamente dimostrato, per numeri relativamente contenuti, che sono una strada percorribile e razionale per gestire i flussi migratori. Ora l’Unione europea deve attivare politiche di ingresso strutturali e per numeri significativi di migranti da ripartire equamente tra gli Stati membri, superando finalmente il datato Regolamento di Dublino.
– Al Parlamento italiano chiediamo di discutere e approvare in tempi rapidi la proposta di legge Ero straniero – L’umanità che fa bene sostenuta da una larga parte della società civile che chiede da tempo e senza sosta di investire in diritti e dignità dei migranti.
Padre Ripamonti conclude: “Restare a guardare condanna a morte molte persone. Chiediamo a istituzioni nazionali e sovranazionali di riappropriarsi del proprio compito principale: garantire diritti e promozione umana attraverso il rispetto della vita e della libertà di ogni essere umano”.
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