Un idiota che non sa tacere e – per fortuna – non infesta più i social con le sue stupidaggini.
“Se la nostra squadra di calcio, guidata da un gruppo di maniache di estrema sinistra, non fosse ‘woke’, avrebbe vinto la medaglia d’oro invece della medaglia di bronzo”.
Così Donald Trump, con una dichiarazione diffusa dal suo Pac ‘Save America’, attacca la nazionale americana di calcio femminile, usando il termine ‘woke’, letteralmente ‘sveglio’ quindi consapevole, usato, ora anche in modo denigratorio, per indicare le persone sensibili alle questioni razziali.
“Woke significa che perdi, tutto quello che è woke va male, e sicuramente è andata male la nostra squadra di calcio”, continua l’ex presidente riferendosi al fatto che il team campione del mondo nel 2019, si è dovuto accontentare della medaglia di bronzo, ottenuta oggi battendo l’Australia, dopo essere stata eliminata dal Canada per la lotta per la medaglia d’oro.
Tra Trump e le calciatrici americane non è il primo scontro: “non andrò alla fottuta Casa Bianca”, aveva detto l’allora capitana Megan Rapinoe, attivista dei diritti Lgbt che si è descritta come una “protesta che cammina” alle politiche di Trump, a chi le chiedeva, prima della Coppa del Mondo, se avrebbe accettato, in caso di vittoria, un invito di Trump.
“Megan dovrebbe vincere prima di parlare”, aveva replicato Trump che allora non era ancora stato bandito da Twitter. Ed anche oggi, Trump non risparmia attacchi alla calciatrice, senza nominarla: “la donna con i capelli viola ha giocato in modo terribile, e passa troppo tempo a pensare alla sua politica di estrema sinistra invece di fare il suo lavoro”.
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