Mentre il presidente brasiliano Jair Bolsonaro arretra sempre più nei sondaggi rispetto al suo avversario Lula da Silva, aumentano di intensità e frequenza le sue affermazioni su possibili brogli ai suoi danni nelle elezioni del 2022.
Negli ultimi mesi Bolsonaro ha ripetutamente sollevato dubbi sul fatto che il sistema di voto elettronico del paese è carente dal punto di vista della sicurezza e che sarebbe stato “violato” negli anni passati. In seguito a tali affermazioni il Tribunale Superiore Elettorale del Brasile (Tse), ha aperto un’inchiesta amministrativa.
Ha anche chiesto che Bolsonaro sia indagato nell’ambito di una più ampia indagine in corso sulla proliferazione di “fake news” e di campagne di disinformazione in Brasile. Secondo Wallace Corbo, professore di diritto costituzionale all’Università Fondazione Getúlio Vargas, entrambe le inchieste potrebbero avere conseguenze politiche significative per Bolsonaro che potrebbe essere escluso dalla candidatura per otto anni.
In una conferenza stampa la scorsa settimana, Bolsonaro ha ripetuto che il sistema di voto del Brasile, lodato a livello internazionale, è truccato, pur ammettendo di non avere prove a sostegno delle sue parole.
Questa settimana, ha insistito twittando alcuni documenti riservati relativi a un’indagine federale del 2018 che, secondo Bolsonaro, dimostrerebbero che il sistema di voto del paese è stato “violato”.
Ma secondo il Tse, che ha ripetutamente confutato le affermazioni di Bolsonaro sui brogli elettorali, l’episodio di hacking non ha portato a frodi non essendo le macchine per il voto elettronico collegate in rete e quindi non sono soggette ad accesso remoto.
Bolsonaro sotto Lula nei sondaggi continua a denunciare brogli in anticipo sulle elezioni
Il presidente fascista ha affermato che il sistema di voto elettronico del paese è carente dal punto di vista della sicurezza e sarebbe stato "violato" negli anni passati. Ovviamente senza avere prove
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globalist Modifica articolo
7 Agosto 2021 - 19.36
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