La Commissione europea ha chiesto alla Corte Ue di imporre sanzioni pecuniarie alla Polonia per non aver rispettato le misure ad interim per la salvaguardia dell’indipendenza dei giudici.
Bruxelles ha inoltre inviato una lettera di messa in mora a Varsavia sollecitandola a conformarsi alla sentenza della Corte Ue del 15 luglio sul regime disciplinare dei giudici.
Secondo quanto chiarito dal portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, l’Esecutivo comunitario “non ha indicato una cifra” per la multa da imporre alla Polonia. “La decisione – ha spiegato – viene lasciata alla Corte Ue”.
Mamer, sollecitato dalle domande, ha poi precisato che il dialogo con la Polonia è “costante ed intenso”.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha detto che “i sistemi giudiziari in tutta l’Unione europea devono essere indipendenti ed equi. I diritti dei cittadini dell’Ue devono essere garantiti allo stesso modo, ovunque essi risiedano nell’Unione Europea”.
Il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders ha sottolineato che ”è mio dovere garantire che l’indipendenza dei giudici europei sia tutelata. In caso contrario, l’intero ordinamento giuridico dell’Ue potrebbe essere a rischio e le basi fondamentali dell’Unione potrebbero essere messe in discussione”.
Anche la vicepresidente della Commissione Ue ai Valori, Vera Jurova, in una nota ha spiegato che “le sentenze della Corte di giustizia europea devono essere rispettate in tutta l’Ue. Questo è un must per costruire e coltivare la necessaria fiducia reciproca tra gli Stati membri ed i cittadini. Le recenti sentenze della Corte di giustizia europea sull’indipendenza dei giudici polacchi non sono state pienamente attuate in Polonia – spiega Jurova- Ad esempio, la Camera disciplinare sta continuando alcune delle sue attività contro i giudici, anche se tutte queste attività avrebbero dovuto essere completamente sospese. Oggi stiamo facendo i passi successivi per affrontare questa situazione e rimaniamo pronti a lavorare con le autorità polacche per trovare soluzioni”.
Mateusz Morawiecki, primo ministro polacco, in un’intervista al quotidiano estone Eesti Paevaleht, ha commentato che la riforma della giustizia in Polonia “non influenza in nessun modo l’indipendenza dei giudici”. Inoltre ha spiegato che la fuoriuscita della Polonia dall’Unione europea è un tema che non esiste.
“Voglio affermare in modo secco e univoco che il tema non esiste. Della nostra partecipazione all’Ue, della nostra appartenenza alla famiglia europea ha deciso un referendum di accesso. I polacchi sostengono l’integrazione europea e sono felici per i suoi effetti positivi”, ha detto, aggiungendo però che questo non significa che i polacchi “non valutino l’Ue”.
In questa valutazione “non deve dominare un euroentusiasmo senza riflessione o un estremo euroscetticismo. La realtà dell’Ue non è in bianco e nero. Pertanto, le relazioni interne dell’Ue non possono essere paternalistiche e gerarchiche. Un’Europa di diversi Paesi, popoli liberi, soggetti che rispettano la loro sovranità. Questo vuole la Polonia”.
Bruxelles vuole che la Polonia sia sanzionata: "Non ha rispettato le misure di salvaguardia dei giudici"
Commissione chiede a Corte Ue di imporre sanzioni. Morawiecki: "Polexit non esiste, ma abbiamo nostra sovranità"
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7 Settembre 2021 - 15.05
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