L'accusa del presidente di Cuba: "Gli Stati Uniti ci attaccano da più di 60 anni"

Le parole di Miguel Díaz Canel nel corso del suo intervento alla 76esima Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Díaz Canel
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23 Settembre 2021 - 17.25


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Cuba utilizza l’unica vetrina sul Mondo per lanciare un appello disperato alle altre nazioni sulle crudeltà inflatte al Paese da oltre 60 anni, ma in questi due anni ancor di più, dagli Usa.
“Nel corso di oltre 60 anni, il governo degli Stati uniti non ha smesso mai, neanche per un minuto, di attaccare Cuba, però in questo momento cruciale e difficile per ogni Paese l’aggressività di Washington ha superato il limite”, ha detto il presidente cubano Miguel Díaz Canel nel corso del suo intervento alla 76esima Assemblea generale delle Nazioni Unite.
“Il nostro popolo ha il diritto di vivere in pace” ma gli Stati uniti “hanno fatto di tutto per cancellare la rivoluzione cubana dalla mappa politica del mondo”.

Il blocco più crudele e prolungato mai applicato contro una nazione nel mondo è addirittura peggiorato in modo criminale nel corso della pandemia e l’amministrazione democratica mantiene in vigore 243 delle misure di coercizione adottate dall’amministrazione Trump”, ha aggiunto.

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Misure applicate a “Cuba e a una lista di paesi che sono sospettati di appoggiare il terrorismo”, ha sottolineato Diaz Canel aggiungendo che gli Stati uniti “non accettano alternative al modello che ritengono il loro” e portano avanti un “piano perverso e incompatibile con la democrazia e la libertà”.
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